E’ aumentato il livello di equità a livello provinciale nella distribuzione territoriale dei servizi e nella loro utilizzazione. La implementazione progressiva del FRNA ( fondo regionale per la non autosufficienza) ha consentito lo sviluppo di servizi alla persona in territori storicamente più svantaggiati e, in parallelo, la crescita esponenziale delle medicine di gruppo ha favorito un coinvolgimento maggiore della figura del medico di base nei processi di cura socio sanitari integrati.
Ad oggi sono 30 le Medicine di Gruppo (131 MMG, 44%) e 21 Medicine in Rete (111 MMG, 37%), in corso di implementazione 26 case della salute; sono stati aperti centri di eccellenza come quello dedicato all’autismo, è stato chiuso il vecchio diagnosi e cura psichiatrico al Rasori e oggi la clinica psichiatrica e il nuovo Diagnosi e cura sono unificati nell’ex padiglione Braga.
E’ aumentato il livello di efficienza della risposta ospedaliera grazie alla riorganizzazione interna di percorsi clinici, come quelli relativi alle lungodegenze così come il livello di qualità della diagnostica, grazie alla profonda innovazione tecnologica delle attrezzature, e grazie al fatto che le reti informatizzate consentono un più alto livello di accessibilità e di tempestività sia in fase di prevenzione che di cura.
Alcuni esempi: sul territorio provinciale sono presenti ben 147 punti Cup, le attrezzature diagnostiche presenti nell’ospedale di Parma collocano la nostra diagnostica strumentale fra le migliori tre del Nord Italia.
Sia in sede di Azienda Ospedaliera che di Ausl le strategie di reclutamento dei professionisti sono migliorate e i processi di formazione permanente, di ricerca e formazione in servizio e sul campo si sono fortemente strutturati, consentendo una maggiore finalizzazione e coerenza dei processi formativi con i processi di cambiamento organizzativo.
E’ aumentato il livello di consapevolezza dei professionisti sulla necessità che si realizzi una piena integrazione socio sanitaria dei e fra i servizi.