- per l’AUSL:
Sigismondo Ferrante, direttore dipartimento cure primarie distretto di Parma
Francesco Ciusa, direttore programma salute negli Istituti Penitenziari - per gli Istituti Penitenziari:
Anna Albano, direttore reggente
Andrea Tosoni, Comandante Polizia Penitenziaria - per l’Istituto Toschi:
gli alunni della classe IV A “Pittura e Decorazione”
il prof. Silvio Scaiola
Roberto Pettenati, preside - per l’Associazione “Per ricominciare”:
Emilia Zaccomer, presidente
"La città entra in carcere": i ragazzi del Toschi presentano i loro dipinti
Un viaggio nelle emozioni dell'individuo, oltre la condizione in cui si trova. Un'iniziativa di Ausl Parma e Liceo Toschi, con il contributo di Fondazione Cariparma
Le pareti della sala del carcere, destinata ai familiari in attesa di incontrare i propri congiunti, si tingono di colore. Grazie ai dipinti che gli alunni della classe 4 A “Pittura e decorazione” del Toschi hanno realizzato. I ragazzi, guidati dall’insegnante prof. Silvio Scaiola, hanno intrapreso questo percorso con l’entusiasmo che caratterizza i giovani, ma anche con non poche difficoltà: si sono dovuti confrontare con una dimensione, quella del carcere, a loro distante e nota solo attraverso le cronache.
Il progetto, nato dalla collaborazione AUSL – istituto Toschi, è inserito nell’iniziativa 2011-2015 “La promozione del benessere psicofisico negli Istituti Penitenziari”, realizzata con il contributo di Fondazione Cariparma. Il lavoro, durato tutto lo scorso anno scolastico, è maturato lentamente. Le riflessioni iniziali erano rivolte al carcere, inteso come ambiente, in corso d’opera, però, si è pensato di indagare piuttosto l’uomo, sulle sue percezioni ed emozioni, quindi sugli elementi che accomunano le diverse persone, al di là della condizione in cui si trovano. E’ nato così il progetto “La città entra in carcere”.
Oggi, la presentazione delle opere realizzate e donate agli Istituti Penitenziari di Parma.
Il primo lavoro, (esposto sulla parete sinistra rispetto all’entrata), racconta il percorso dell’uomo, che da uno stato di solitudine e riflessione, converge al centro dopo un percorso evolutivo in una condizione sociale di ricongiunzione e partecipazione. Sono illustrate le citazioni storico-artistiche della città, la cultura e le radici. Ogni riquadro è diverso per forma e contenuto, cosi come sono differenti i ritmi e le scansioni della composizione, per evidenziare l’unicità degli individui e dei loro percorsi. Gli unici colori a corpo - il giallo e il blu - sono un velato rimando ai colori del territorio.
Il secondo lavoro, (esposto nella parete frontale e destra rispetto all’entrata), rappresenta il concetto d’aggregazione attraverso una ipotetica pianta cittadina percorsa dal fiume che si intreccia con alcuni monumenti e parchi della città. Di nuovo il parallelo con il percorso di cambiamento dell’uomo e/o del detenuto, che, dalla caduta si risolleva. La composizione, partendo dall’alto a sinistra, tende a cadere nell’angolo, per poi rialzarsi ancora. Il fiume, simbolo di vita, che caratterizza Parma dividendola in due parti, procede nel suo cammino in un continuo mutamento messo in evidenza anche dalle diverse tonalità di colore degli isolati, che variano per tutta la lunghezza del dipinto, passando gradualmente dalle tinte calde a quelle fredde. I ponti, elemento simbolo della congiunzione delle due sponde, al di là e al di qua del fiume. Allo stesso modo, i familiari che sostano nella sala, rappresentano spesso l’unico filo che congiunge il dentro e il fuori del penitenziario.
I locali della sala d’attesa sono resi ancora più confortevoli e accoglienti anche grazie a nuovi arredi, messi a disposizione dall’Associazione “Per ricominciare”, nell’ambito del progetto “Laboratorio gioco”, finanziato dal Comune di Parma, con la collaborazione di Forum Solidarietà.
Partecipanti
modificato: | lunedì 1 ottobre 2012 |
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