Ictus cerebrale, al via una campagna di comunicazione di Ausl e Az. Ospedaliera
Partita l'iniziativa rivolta ad oltre 210.000 famiglie parmigiane. Obiettivo: riconoscere i sintomi per accedere alle cure tempestivamente
Ictus: in caso di comparsa dei primi sintomi chiama subito il 118. Questo il messaggio che nei prossimi giorni arriverà nelle case di oltre 210.000 famiglie parmigiane e che sarà ulteriormente rafforzato da una campagna di comunicazione sanitaria in città e nei comuni della provincia. L’iniziativa è attuata nell’ambito di uno studio realizzato dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con l’Azienda USL di Parma.
L’ obiettivo primario è portare la popolazione a conoscenza dei sintomi e agevolare l’accesso alle strutture ospedaliere tramite il 118, cercando di andare a migliorare uno dei principali problemi nella gestione dell’ictus cerebrale: il ritardo di accesso del paziente alle strutture di emergenza.
Lo studio, che ha dato origine alla campagna di comunicazione, affronta, infatti, uno dei più importanti problemi clinici nell’ambito del trattamento dei pazienti con ictus: il limitato impiego della trombolisi, terapia di provata efficacia, che però è utile solo se somministrata tempestivamente dopo l’esordio dei sintomi.
Come nel caso dell’infarto miocardico, la chiamata al 118 rappresenta un requisito essenziale affinché il paziente possa avere accesso alle terapie più avanzate. Nella realtà locale di Parma, e più in generale nella realtà regionale, solo il 30% dei pazienti con ictus ischemico giunge nelle strutture sanitarie entro un intervallo di tempo inferiore alle due ore dall’esordio, si ritiene quindi che un intervento adeguato possa contribuire a migliorare questo scenario.
La peculiarità della campagna, della durata di un anno, sta nella progettazione dello studio, in cui si è tenuto conto di alcuni elementi che dovrebbero favorire l’impatto positivo dell’intervento. In particolare, l’iniziativa è stata sviluppata sulla base di un’analisi preliminare dei determinanti, anche psicologici, del ritardo e si è avvalsa dell’esperienza di professionisti del settore della comunicazione nella salute, in particolare del prof. Peter Schulz, direttore dell’Institute of Communication and Health dell’Università di Lugano. Infine il coinvolgimento, fin dalle fase preliminari della studio, dell’associazione per la lotta all’ictus cerebrale, ALICe Italia Onlus , ha permesso un’interazione maggiore con la popolazione. Il ruolo attivo dell’Associazione proseguirà durante tutta la fase della campagna, contribuendo a far conoscere i sintomi dell’ictus e alla diffusione dell’iniziativa di sensibilizzazione. Il progetto, sviluppato nell’ambito del programma di Ricerca Regione-Università, ha come responsabile scientifico Licia Denti, dirigente medico della Clinica Geriatrica ed è stato seguito in tutte le fasi dalla struttura complessa di Ricerca e innovazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, diretta da Caterina Caminiti. La campagna coinvolgerà in varie e distinte fasi tutta la popolazione delle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Modena ed è svolta in collaborazione con le Aziende Sanitarie delle 4 province interessate. A supporto della campagna è stato attivato un indirizzo di posta elettronica dedicato, presente nella brochure informativa: progettoictus@ao.pr.it.
modificato: | giovedì 7 novembre 2013 |
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