Montagnaterapia, Ausl e CAI insieme per un nuovo approccio di cura

La montagna come percorso terapeutico per chi soffre di disagio psichico: continua la collaborazione

La  montagna ha grandi potenzialità terapeutiche e riabilitative. E’ una risorsa, uno strumento che può contribuire in modo significativo al recupero e al mantenimento del benessere fisico e mentale.

In particolare, per chi soffre di disagio psichico vivere esperienze in montagna consente di “sentire” in modo più naturale gli stimoli elementari, legati all’attività psico-fisica in un ambiente naturale. Le sensazioni provenienti dall’ambiente montano e i rimandi che vengono dal corpo in movimento, come dimostrano le evidenze della letteratura scientifica, diventano un potente stimolo di riorganizzazione cognitiva e affettiva della persona. Inoltre, l’attività in montagna incentiva la cooperazione e la responsabilizzazione, favorisce una relazione interpersonale più autentica e diretta e soprattutto tende ad eliminare le forme consuete di gerarchia, quale quella del rapporto medico-paziente.

E’ a partire da questi presupposti che, nel 2010, è iniziata una prima esperienza di collaborazione tra l’Azienda USL di Parma – Centro di Salute Mentale Distretto di Fidenza – e il CAI – Club Alpino Italiano, sezione di Parma.  Un primo gruppo di utenti, accompagnati da medici ed educatori del Centro di Salute Mentale, supportati da volontari del CAI hanno sperimentato in alcune uscite l’impegno di fare delle escursioni, il piacere di trovare ristoro in un accogliente rifugio, la soddisfazione di essere arrivati “in cima”, con fatica  e sudore, ma anche riscoprendo le proprie capacità.

Quest’anno, la collaborazione tra AUSL e CAI si affina e consolida, con la sigla di un protocollo di intesa. Immutata, invece, la finalità: proseguire con il gruppo che si è costituito (che vede coinvolti 10 utenti), il percorso di socializzazione, attraverso un’esperienza di miglioramento della propria qualità di vita, sia sotto l’aspetto fisico che psicologico. L’idea a lungo termine è di una collaborazione sinergica con il CAI che permetta agli utenti di accedere autonomamente alle proposte, favorendo così un percorso di integrazione con le risorse del territorio.

Più nel dettaglio, la collaborazione AUSL-CAI  ha come obiettivi la comunicazione e la condivisione di gruppo; il confronto con se stessi rispetto al superamento di piccole difficoltà e con gli altri; la sperimentazione di luoghi, colori, profumi a volte nuovi, a volte legati a periodi precedenti la malattia. Inoltre, con l’aiuto del CAI, è iniziata una collaborazione con una ditta di Parma, che si è resa disponibile a fornire indumenti,  noleggio gratuito di attrezzature e la produzione di un logo, disegnato da un utente, che è diventato il simbolo del gruppo. 

Questo il programma delle iniziative di quest’anno:

  • febbraio: due giornate di arrampicata in palestra, per mettersi alla prova…;
  • marzo: ciaspolata, con appoggio al rifugio Mariotti al lago Santo;
  • marzo/aprile: lezioni al CAI, su abbigliamento e condizioni meteo in montagna e orientarsi con le carte sui sentieri;
  • aprile: gita al parco di Cervarezza, per sperimentare equilibri, ponti, sospensioni e imbracature tra gli alberi;
  • maggio: uscita all’Oasi dei Ghirardi, nell’esplosione della fioritura delle orchidee;
  • maggio: arrampicata alla Pietra di Bismantova;
  • giugno: Alpi Apuane;
  • luglio: Val di Funes;
  • agosto: Val di Fassa; 
  • dicembre: ciaspolata.


Cosa si intende per:

Il termine "montagnaterapia" viene coniato solo nel 1999, nell'ambito di un convegno su "Montagna e solidarietà" svoltosi a Pinzolo (TN), ma le prime esperienze in questo campo risalgono agli inizi degli anni '90 in Francia. Anche in Italia a partire dagli anni ‘90, a livello locale, erano stati avviati progetti finalizzati ad unire la montagna con la realtà del disturbo psichico; tra tutti il progetto "Montagna Solidale" che, dal 1997 ha portato operatori e pazienti tra le montagne del Nepal, sulla vetta del Monte Rosa, sul Bianco ed infine in Patagonia.

Note

Durante la conferenza stampa sono intervenuti:

  • Ettore Brianti, Direttore Sanitario Ausl Parma
  • Fabrizio Russo, Presidente CAI – Club Alpino Italiano – sezione di Parma
  • Gianluca Giovanardi, Vice Presidente CAI sezione di Parma
  • Maria Rosa Salati, Direttore Distretto di Fidenza Ausl di Parma
  • Maristella Miglioli, Responsabile U.O. di Salute Mentale Distretto di Fidenza
  • Mario Cantini, Sindaco del Comune di Fidenza
  • Giovanni Carancini, Sindaco del Comune di Salsomaggiore

in presenza di :

  • Maria Cristina Aliani, Direttore medico Ospedale di Vaio
  • Matteo Tonna, Psichiatra U.O. di Salute Mentale Distretto di Fidenza 
  • Daniela Milani, Coordinatore Infermieristico e Tecnico Centro di Salute Mentale di Fidenza 
  • Donatella Silvia Rizzi, Educatrice U.O. di Salute Mentale Distretto di Fidenza 
  • Luigi Stronconi, infermiere U.O. di Salute Mentale Distretto di Fidenza 
  • Silvano Rosani, Responsabile Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza Distretto di Fidenza
  • Lorenzo De Donno, Responsabile Ser.T. Distretto di Fidenza
  • Enore Artusi, Presidente Centro per la Tutela dei Diritti del Malato di Fidenza
  • Fernanda Campanini, Presidente Comitato Consultivo Misto Distretto di Fidenza
Proprietà dell'articolo
modificato:giovedì 3 maggio 2012

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