Nello studio svolto dalle Commissioni si è valutato il rischio correlato alle distanze e ai disagi che i parti in altre strutture possono comportare e, al tempo stesso, quello determinato da condizioni assistenziali e strutturali inadatte ad affrontare le possibili emergenze del parto e quest’ultimo è stato valutato più cogente. La risposta del Comitato Percorso nascita nazionale sottolinea, peraltro, che solo una quota di popolazione veramente bassa di donne potrà subire un disagio importante, da valutare per caso per mettere in atto azioni finalizzate a ridurre le eventuali difficoltà.
Nella relazione in Aula, l’assessore Venturi ha poi ricordato che da almeno 5-7 anni nei Punti nascita interessati dalla sospensione dell’attività partoriscono esclusivamente donne valutate a basso rischio, mentre quelle a medio ed alto rischio sono già indirizzate verso i Punti nascita “hub” di riferimento, con disagi contenuti e sicurezza garantita.
I dati, inoltre, evidenziano che una quota importante, la maggior parte, di donne in gravidanza residenti nei comuni dei tre Distretti coinvolti scelgono spontaneamente di andare a partorire in Punto nascita al di fuori del Distretto, anche se più lontano: nel periodo gennaio-agosto 2017 a Borgo Val di Taro i parti sono stati 74, con un indice di fidelizzazione delle donne residenti che scelgono questo punto nascita per partorire del 34,1%. Nel punto nascita di Castelnovo ne’ Monti i parti sono stati 51, con il 31% delle donne residenti che hanno fatto questa scelta; infine, a Pavullo nel Frignano i parti sono stati 126 (indice di fidelizzazione del 53,3%). Sulla base di questi dati, la proiezione del numero di parti al 31 dicembre 2017, è di 111 a Borgo Val di Taro, 77 a Castelnovo e 189 a Pavullo: ben al di sotto, quindi, della soglia di sicurezza prevista di 500 l’anno.
GLI INVESTIMENTI PREVISTI
Nella consapevolezza dell’importanza degli ospedali nelle zone di montagna, così come del loro valore sociale, la Regione, in condivisione con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie e con le Aziende sanitarie, è impegnata in consistenti progetti di miglioramento delle strutture ospedaliere di Borgo Val di Taro, Castelnovo né Monti e Pavullo. La Regione è inoltre impegnata per migliorare l’assistenza del percorso nascita, attraverso la realizzazione di azioni finalizzate ad accrescere qualità e valore del percorso nascita, con personalizzazione dell’assistenza e accompagnamento delle donne e delle loro famiglie, rafforzamento dell’assistenza pre e post parto: creazione dell’anagrafe delle gestanti, contatti telefoni e visite ambulatoriali costanti, prosecuzione delle attività consultoriali, accompagnamento al parto (visite, ecografie, controlli, corsi di preparazione al parto, assistenza in puerperio, sostegno all’allattamento), sistemazioni alberghiere vicine al punto nascita prescelto.
- Borgo Val di Taro (Parma)
Sono quasi di 2 milioni 700 mila euro gli investimenti previsti per gli interventi nell’ospedale, destinati in particolare a: miglioramento dell’accessibilità allo stabilimento ospedaliero, ristrutturazione del comparto operatorio e riorganizzazione del punto di primo intervento. Per l’ospedale è inoltre prevista l’assunzione di 15 unità di personale (5 della dirigenza medica e 10 del comparto) che consentiranno di aumentare l’attività chirurgica di almeno 400 interventi l’anno. La spesa annua delle assunzioni è stimata in circa 776 mila euro. Con l’intento di preservare e garantire costantemente qualità e sicurezza delle cure erogate alla popolazione di Borgo Val di Taro, inoltre, sarà presto attivato il Servizio di elisoccorso notturno.
- Castelnovo ne' Monti (Reggio Emilia)
Per l’ospedale S. Anna di Castelnovo né Monti sono previsti investimenti per 2 milioni 800 mila euro, con la riorganizzazione del punto di primo intervento e la realizzazione della nuova camera calda. Inoltre è prevista l’assunzione di 16 unità di personale (6 della dirigenza medica e 10 del comparto) che consentiranno di aumentare l’attività chirurgica fino a 200 interventi l’anno. La spesa annua delle assunzioni è stimata in circa 1 milione di euro. Per preservare e garantire costantemente qualità e sicurezza delle cure sarà presto attivato il Servizio di elisoccorso notturno.
- Pavullo nel Frignano (Modena)
Gli investimenti previsti per l’ospedale di Pavullo - che non sono stati illustrati in Aula perché non erano oggetto delle interrogazioni - superano i 5 milioni di euro, destinati alla ristrutturazione delle sale operatorie e del pronto soccorso, al miglioramento dell’accessibilità all’ospedale e all'acquisto dell’auto medica. Inoltre è in programma l’assunzione di 14 unità di personale (3 medici e 11 del comparto), per un costo annuo di 694mila euro. Anche in questo caso sarà presto attivato il Servizio di elisoccorso notturno.