Strade: meno decessi nel 2011

Presentati in Provincia i dati degli incidenti, rilevati da tutte le forze dell’ordine del territorio e raccolti dall’Ufficio statistica

Calano del 10,3% rispetto al 2010 i decessi per incidenti stradali arrivando così a segnare il minimo storico, dal 1995 ad oggi, passando da 103 a 35. Sono confortanti i dati che arrivano dal report annuale presentato questa mattina in Provincia, un’analisi dei sinistri avvenuti nel 2011 sulle strade di Parma e del Parmense rilevati da tutte le forze dell’ordine e raccolti dall’Ufficio statistica dell’Ente di piazza della Pace.

“Il report ci offre un quadro positivo, basta vedere che dal 2001 al 2011 è dimezzato il numero di morti sulle nostre strade. Un risultato raggiunto grazie a diversi fattori: a una maggiore sensibilità delle persone che si mettono alla guida, a controlli più numerosi delle forze dell’ordine e a una migliore gestione delle emergenze da parte dei Vigili del fuoco e del 118 – ha detto l’assessore provinciale alla Viabilità Andrea Fellini -. Anche la Provincia, nonostante le ristrettezze economiche, ha investito e continua a investire per la sicurezza stradale: nel 2011 abbiamo ad esempio investito 5milioni di euro nella manutenzione delle strade e 500mila euro sono state destinate al miglioramento della segnaletica orizzontale e verticale”.

Dal confronto con le altre realtà vicine, come ha spiegato Gian Marco Baroni dell’Ufficio Statistica della Provincia di Parma presentando i dati, quella di Parma nel 2010 risulta essere la migliore in assoluto in Emilia-Romagna con 376 incidenti ogni 100.000 abitanti, e nel 2011 il rapporto è di 394 (per il 2011 non disponiamo ancora dei dati delle altre province). A circolare sono 363.314 (+1%) con un forte aumento dei motocicli: 46.250 con 2.7% in più rispetto all’anno precedente.

Sempre in ambito regionale, se si analizza il numero di morti ogni 100.000 residenti per l’anno 2010, la provincia di Parma si attesta al quarto posto, con 8.9 decessi ogni 100.000 abitanti. Nel 2011 questo indicatore cala notevolmente, a 7.9 decessi ogni 100.000 abitanti. Dal 2001 al 2011 le vittime sono dimezzate, riuscendo così a raggiungere anche l’obiettivo fissato dall’Unione Europea di riduzione del 50% dei decessi dal 2000-2010. Le tipologie di incidenti che causano più decessi sono le fuoriuscite di strada (9 vittime), seguiti dagli scontri frontali-laterali (7), i tamponamenti (6) e scontri frontali (6). “Al contrario di quanto si possa pensare, il numero maggiore di morti si trova nelle notti della settimana, e non nel week end”, ha aggiunto Baroni. Ad essere più colpita è la fascia di età dai 45 ai 64 anni, ma è alto anche il numero di decessi tra gli anziani (dai 65 anni), e si tratta prevalentemente di maschi (31 morti su 35 erano uomini).

Per quanto riguarda le strade provinciali, si rileva lo stesso numero di decessi dell’anno precedente e c’è un calo del costo sociale, un parametro calcolato dall’Istat che quantifica tutte le conseguenze negative prodotte dai sinistri con morti e feriti: nel 2011 il costo sociale sulle strade provinciali registra il valore più basso dal 2005, con una diminuzione del 12,5%, pari a circa 9,4 milioni di euro.

Nel 2011 si registra un aumento degli incidenti stradali del 5,7%: sono 1.749 gli incidenti stradali registrati, con 35 decessi e 2.371 feriti. Ad essere coinvolti sono soprattutto gli utenti deboli, e in particolare i ciclisti, che raggiungono il valore più alto di feriti dal 2005, e un elevato numero di decessi (7), raddoppiato rispetto al 2010.

Colpisce il dato degli incidenti che coinvolgono ciclisti – ha sottolineato il comandante provinciale dei Carabinieri Carlo Cerrina -. Questo è un aspetto su cui dovremo lavorare con i cittadini, entrando anche nelle scuole. È importante infatti che i ciclisti imparino a rispettare il codice della strada: troppo spesso si vedono biciclette in contromano o in strade riservate ai pedoni”.

“È fondamentale la collaborazione con le scuole: noi ad esempio andiamo nelle classi a tenere lezioni sulla sicurezza stradale – ha affermato l’ispettore capo della Polizia stradale di Parma Luigi De Razza, che ha aggiunto: Il nostro lavoro si concentra per il 70% in autostrada, sull’A1 e sull’A15, e anche qui la situazione è migliorata: negli ultimi due anni la mortalità è infatti notevolmente diminuita”.

“Negli anni è cambiata la tipologia dei nostri interventi, spostandosi molto sugli incidenti stradali, che oggi rappresentano il 30% delle nostre uscite – ha aggiunto il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Paolo Maurizi -. È quindi un tema per noi rilevante, anche se non lavoriamo nella fase di prevenzione”.

I dati sugli incidenti stradali sono raccolti dalla Provincia per conto dell’Istat e della Regione Emilia-Romagna e diventano quelli ufficiali sull’incidentalità, raccolti secondo i parametri internazionali indicati dall’Eurostat, che permettono un confronto omogeneo tra i dati dei vari Paesi.

durante la conferenza stampa in Provincia erano presenti, tra gli altri, il comandante della Polizia provinciale Giacomo Fiume, Fernanda Canfora, vice capo di Gabinetto della Prefettura di Parma e Angela Zanichelli dell’Azienda Usl.

 Tutti i dati sono consultabili su www.statistica.parma.it

Proprietà dell'articolo
modificato:lunedì 12 marzo 2012

In caricamento...