VENLAFAXINA
Farmaco antidepressivo a carico a del SSN DA USARE SOLO PER ALCUNE CONDIZIONI
Perchè
- Aumentato rischio di mortalità, suicidio, ictus, seizure, sanguinamento gastro-intestinale, cadute e fratture.
- Valutare attentamente il rapporto beneficio/rischio prima di prescrivere in anziano ad alto rischio di grave aritmia cardiaca.
- Considerare l’anamnesi remota per convulsioni e cautela negli anziani predisposti a sanguinamento gastro-intestinale (compresi quelli in terapia anticoagulante orale o con ASA).
- Il 10 % dei trattati sviluppa “bocca secca”.
- Entro le prime settimane di trattamento possono verificarsi acatisia, cioè irriquietezza soggettiva spiacevole accompagnata da incapacità del paziente a stare seduto od immobile; rialzi della pressione arteriosa.
Quali alternative
Altri SSRI. Inibitori selettivi della serotonina e della noradrenalina (SNRI)
Altro
L'iponatriemia è un effetto collaterale potenzialmente pericoloso degli antidepressivi, e non è esclusivo degli SSRI. L'evidenza attuale suggerisce un rischio relativamente più elevato di iponatriemia con gli SSRI e la venlafaxina, specialmente se combinati con fattori di rischio per i pazienti. I rischi associati con la mirtazapina sono moderati, tale da essere ritenuta come l’antidepressivo alternativo per i pazienti con (un aumento del rischio di) iponatremia. (Psychosomatics. 2014 Nov-Dec;55(6):536-47)
modificato: | lunedì 6 agosto 2018 |
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