LASSATIVI STIMOLANTI

Farmaci lassativi NON a carico a del SSN sempre DA EVITARE

Perchè

Possono esacerbare la disfunzione intestinale


Quali alternative

Consigliare l'uso di lassativi osmotici. Se necessari, evitarne l'uso protratto, eccetto in presenza di terapia con analgesici oppiodi. In quest’ultimo caso, considerare l’utilizzo di metilnaltrexone, antagonista dei recettori oppioidi periferici (con nota AIFA 90: “costipazione indotta da oppiacei in soggetti con malattia in stato terminale che rispondano contemporaneamente alle seguenti caratteristiche: - terapia continuativa con oppiacei della durata di almeno 2 settimane; - resistenza al trattamento con lassativi ad azione osmotica per più di 3 giorni”).


Quali motivazioni

Le Foglie di Senna (Pursennid, X-Prep) possono causare molteplici interazioni con diuretici, Beta-bloccanti (rischio di ipokaliemia), antiaritmici, digitale; possono indurre melanosis coli ed atrofia mucosa. Il Picosolfato (Guttalax), il Bisacodil (Dulcolax), il Glicerolo (supposte e microclismi): sono irritanti e stimolanti la motilità intestinale. L' Olio di ricino è a più alto rischio di assuefazione. Si consiglia l'uso di lassativi osmotici che richiamano acqua nell'intestino e stimolano la peristalsi da riempimento:

  • Sale Inglese (Solfato di Magnesio) (non prescrivere in: colelitiasi, nell'ipertensione arteriosa e nelle gravi aritmie);
  • Zuccheri: Lattulosio, Lattilolo (abolita la nota AIFA 59 che ne limitava l’uso nella stipsi), Sorbitolo;
  • Sodio Solfato (Phospholax, Clismafleet);
  • Macrogol e sali di Sodio (Isiocolan, Selg)
Proprietà dell'articolo
modificato:lunedì 6 agosto 2018

In caricamento...