METROCLOPRAMIDE (orale)

Farmaco per problemi di stomaco e esofageo NON a carico a del SSN sempre DA EVITARE

Perchè

La metoclopramide può provocare disturbi extrapiramidali (sia da sola, sia se viene somministrata in associazione ad alcuni farmaci neurolettici). L’uso prolungato della metoclopramide può inoltre determinare nel soggetto anziano lo sviluppo di discinesia tardiva, sindrome potenzialmente irreversibile, per cui nei soggetti anziani vanno assolutamente evitate terapie a lungo termine. Gli anziani, soprattutto le donne, sembrano essere a maggior rischio.

Al di là di alcune segnalazioni circa l’utilità dell’impiego della metoclopramide (per via I.M. o E.V.) come coadiuvante in acuto della terapia del vomito (evidenze di Classe C), sono invece numerose le segnalazioni di interazioni farmacologiche che rendono la metoclopramide sfavorevole all’uso per os.

Le interazioni più importanti che la metocloparmide ha sono con:

  • Ciclosporina: netto incremento degli effetti immunosoppressivi e tossici
  • Digossina: ne riduce i livelli plasmatici con riduzione degli effetti terapeutici
  • Etanolo: aumenta gli effetti accelerandone l’assorbimento
  • Levodopa: a causa gli effetti antagonizzanti sulla dopamina è controindicata nei pazienti affetti da morbo di Parkinson
  • Meflochina (chemioterapico): incremento della tossicità cardiovascolare, gastrointestinale e a livello del SNC.

 

La metoclopramide (per os, I.M., E.V.) non è un farmaco di scelta nel trattamento del vomito da chemioterapici (di scelta: ondansetron e tropisetron e.v.).

La formulazione orodispersibile della metoclopramide non ha mostrato nessun vantaggio rispetto a quella tradizionale per os.


Quali alternative

DomperidoneE’ indicato negli adulti come terapia per il sollievo dai sintomi quali nausea, vomito, senso di ripienezza epigastrica, fastidio al tratto addominale superiore, rigurgito del contenuto gastrico. Studi epidemiologici hanno evidenziato che il domperidone potrebbe essere associato ad un aumento del rischio di aritmie ventricolari gravi o di morte cardiaca improvvisa anche per effetto del prolungamento dell’intervallo QTc. Il rischio di gravi aritmie ventricolari o di morte cardiaca improvvisa potrebbe essere più elevato in pazienti di età superiore a 60 anni o a dosi giornaliere orali superiori a 30 mg”. Dalla Nota Informativa Importante sui medicinali a base di Domperidone,
AIFA (14/11/2011).

Clebopride: In quanto farmaco ad azione antidopaminergica, presenta gli stessi effetti collaterali e limitazioni della metoclopramide.

Levosulpiride: deve i suoi effetti “positivi” nel trattamento della dispepsia per l’azione neurolettica ma l’utilizzo a dosaggio standard (25 mg x 3/die) è associato ad effetti collaterali antidopaminergici (superiori alla metoclopramide), che ne riducono l’impiego abituale nella clinica soprattutto nei soggetti > 65 anni.

Riferimenti bibliografici

  • Lacy BE, Talley NJ et al. Review article: current treatment options and management of functional dyspepsia. Aliment Pharmacol Ther 2012; 36: 3–15 
  • Saad RJ, Chey WD. Review article: current and emerging therapies for functional dyspepsia. Aliment Pharmacol Ther 2006; 24: 475–92. 
  • Talley NJ, Locke GR et al. Functional Dyspepsia Treatment Trial (FDTT): a double-blind, randomized, placebo-controlled trial of antidepressants in functional dyspepsia, evaluating symptoms, psychopathology, pathophysiology and pharmacogenetics. Contemp Clin Trials 2012; 33: 523–33. 
  • Wang WH, Huang JQ et al. Effects of proton pump inhibitors on functional dyspepsia: a meta-analysis of randomized placebocontrolled trials. Clin Gastroenterol Hepatol 2007; 5: 172–85. 
  • Mazzoleni LE, Sander GB et al. Helicobacter pylori eradication in functional dyspepsia: HEROES trial. Arch Intern Med 2011; 171: 1929–33.
  •  Cremonini F, Delgado-Aros S et al. Functional dyspepsia: drugs for new (and old) therapeutic targets. Best Pract Res Clin Gastroenterol 2004; 18: 717–33.

Altro

La metoclopramide è stato considerata come un’opzione nel trattamento della dispepsia funzionale. Recenti metanalisi (su campioni di età compresa fra 18 e 80 anni) hanno dimostrato però che solo gli antidepressivi triciclici si sono dimostrati superiori al placebo; l’eradicazione dell’HP, i PPI, gli inibitori del reuptake della serotonina e i procinetici (metoclopramide) hanno evidenziato vantaggi modesti e comunque non significativi rispetto al placebo. Non esistono evidenze circa l’utilità della MCP in altre patologie del tratto digestivo (malattia da reflusso gastro-esofageo, ulcera, disconfort addominale, stipsi).

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modificato:venerdì 3 agosto 2018

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