IL GENITORE DETENUTO non è per questo un cattivo genitore ed è il genitore con cui il figlio dovrà fare i conti per crescere
Essere padre e detenuto richiede di affrontare diverse questioni: come superare il timore di trasmettere un’immagine negativa di sé e comunicare ai propri figli la condizione di carcerato, come mantenere stabili e regolari colloqui con i figli e la famiglia, come gestire il rapporto quando arriva il fine pena. Giuseppe, Mario e Ahmed, nella guida, raccontano la propria esperienza, mediata dagli operatori dell’AUSL che diventa così un utile riferimento per chi legge. Le difficoltà del padre recluso sono ancora più complesse nel caso in cui sia anche straniero e debba quindi confrontarsi con il fatto che i figli crescano in un ambiente socio-culturale differente dal suo. Una difficoltà questa che diventa anche conflitto se i due genitori non appartengono alla stessa cultura. Anche questo opuscolo si chiude con un messaggio positivo: si può essere buoni genitori anche dal carcere. La testimonianza di chi si è raccontato conferma come i padri detenuti continuino ad avere un ruolo fondamentale all’interno del rapporto genitoriale.
modificato: | venerdì 8 maggio 2015 |
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