Ausl-CAI: nuova convenzione per 3 anni di montagnaterapia

L'intesa estende le attività per utenti di Csm e Sert nella natura montana

26 gennaio 2016 - Oggi, con la sottoscrizione del protocollo di intesa tra l’Azienda USL e il CAI – Centro Alpino Italiano – sezione di Parma, si consolida il progetto aziendale di montagnaterapia. Già attivo da tre anni a livello dipartimentale, ma già dal 2010 nel Distretto di Fidenza, il progetto ora proseguirà con una durata triennale (2016-2018), in coerenza con gli obiettivi e le azioni delineate dal Piano Regionale per la Prevenzione 2016-2018. Tra le novità della nuova intesa, l’avvio dell’iniziativa “Rifugio Solidale” al Rifugio Mariotti  (lago Santo) e nuove attività da svolgere in montagna oltre all’escursionismo.

Il progetto di montagnaterapia è reso possibile grazie alla collaborazione tra gli operatori dei servizi sanitari - in particolare i Centri di Salute Mentale e il Sert - e i volontari del CAI.

"Il rinnovo della convezione con il CAI è un risultato significativo perchè ci consente di ampliare l'offerta dei percorsi di riabilitazione per gli utenti dei servizi di salute mentale e dei Sert, con un'attività innovativa come la montagnaterapia che rientra a pieno titolo tra le azioni del Piano regionale della prevenzione 2015-2018. Quella che stipuliamo oggi per un ulteriore periodo di tre anni è la prima e unica convenzione in Italia tra un'Azienda sanitaria e il Club Alpino Italiano"
Ettore Brianti, Direttore Sanitario Ausl

"Far conoscere la montagna e i suoi pregi per il benessere psico-fisico a chi non ne avrebbe l'opportunità altrimenti, è un ambito di attività nuovo all'insegna della solidarietà che ci vede entusiaticamente impegnati da sette anni insieme all'Ausl con una trentina di volontari"
Fabrizio Russo, presidente Cai Parma

IL PROGETTO si svolge in ambiente montano lungo tutto l’arco dell’anno, con attività che vanno dall’escursionismo più semplice ad attività a più alta complessità (arrampicata, ferrate, ciaspole), prevedendo sia uscite giornaliere, sia attività di più giorni con pernottamenti in rifugio o in tenda. Oltre alle mete classiche sul nostro Appennino, il progetto si estende alle Prealpi, alle Dolomiti, alle Alpi, senza dimenticare mete escursionistiche “mare-monti”, sempre molto apprezzate dai partecipanti.

Sono ormai una trentina gli utenti coinvolti stabilmente nel progetto, con una particolare attenzione alla fascia dei giovani e giovani-adulti e circa altrettanti i volontari del CAI che partecipano alle iniziative  (in media sei volontari sono presenti per ciascuna uscita).

Tra le novità del triennio 2016-2018, oltre alla ripresa del percorso di formazione per i volontari svolto da specialisti dell’AUSL, si ricordano le uscite in grotta, i percorsi in mountain bike e il rafting, oltre a  momenti di studio e di confronto con altri gruppi a livello nazionale e l’iniziativa “Rifugio Solidale” al Rifugio Mariotti  (lago Santo). Con quest’ultimo progetto l’intento è quello di offrire ad alcuni utenti dei servizi coinvolti l’opportunità di sperimentarsi  in un concreto contesto lavorativo di montagna, operando per un week-end a fianco del gestore Marcello Montagna (da sempre sensibile e attento alla montagnaterapia) e dei suoi collaboratori, in vista di possibili, future esperienze di inserimento lavorativo più strutturate.

Da segnalare infine come lo stesso CAI a livello nazionale, in una sua recentissima determinazione, abbia ribadito l’importanza della montagnaterapia  inserendola a pieno titolo tra le sue attività istituzionali, a conferma della ricchezza e delle potenzialità che un tale approccio può portare anche al mondo degli appassionati della montagna.

La sottoscrizione di un nuovo accordo di durata più ampia è dunque un’importante conferma del valore di un progetto che coniuga la fruizione dell’ambiente naturale montano con precisi percorsi di riabilitazione e inserimento sociale, rivolto in particolare agli utenti dei servizi del Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Parma. In particolare, per chi soffre di disagio psichico vivere esperienze in montagna consente di “sentire” in modo più naturale gli stimoli elementari, legati all’attività psico-fisica in un ambiente naturale.

Le sensazioni provenienti dall’ambiente montano e i rimandi che vengono dal corpo in movimento, come dimostrano le evidenze della letteratura scientifica, diventano un potente stimolo di riorganizzazione cognitiva e affettiva della persona. Inoltre, l’attività in montagna incentiva la cooperazione e la responsabilizzazione, favorisce una relazione interpersonale più autentica e diretta e tende ad eliminare le forme consuete di gerarchia, quale quella del rapporto medico-paziente.

L'esperienza di montagnaterapia ha raccolto negli anni il positivo riscontro degli utenti e dei loro familiari, rivelandosi un concreto strumento di superamento delle situazioni istituzionali e delle condizioni di emarginazione, promuovendo l'autonomia del singolo e favorendo l'attivazione di opportunità di reinserimento sociale e lavorativo.

Si è rivelato inoltre una concreta opportunità di coinvolgimento attivo del territorio e dell'associazionismo nelle politiche di promozione della salute e di inclusione sociale del DAI-SMDP.

Alla Conferenza Stampa sono intervenuti:

  • Ettore Brianti, Direttore Sanitario AUSL di Parma
  • Fabrizio Russo, Presidente CAI sezione di Parma
  • Gianluca Giovanardi, vice Presidente CAI sezione di Parma
  • Patrizia Antonella Ceroni, Referente Riabilitazione – Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche AUSL di Parma
  • Donatella Silvia Rizzi, Educatrice professionale -  Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche AUSL di Parma
  • Gianfranco Bertè, Dipartimento Cure Primarie distretto di Parma AUSL di Parma e volontario CAI
Proprietà dell'articolo
modificato:giovedì 4 febbraio 2016

In caricamento...