Borgotaro, nel 2009 cresce l’attività
del Punto di Primo Intervento
Più integrazione tra ospedale e territorio,
11.000 gli accessi annuali al Servizio
Un’integrazione tra Ospedale e territorio che cresce, un servizio che ha nella qualità e nella tempestività le sue caratteristiche. In una conferenza stampa tenutasi presso l’Ospedale “Santa Maria” di Borgo Val di Taro nel pomeriggio di martedì 26 gennaio, è stato fatto un bilancio dell’attività del Punto di Primo Intervento Ospedaliero e del servizio di Automedica “Borgotaro 30”, nel periodo da maggio a dicembre 2009.
Dati, quelli illustrati dal Direttore del Distretto “Valli Taro e Ceno” Giuseppina Frattini, dal Direttore del Dipartimento Medico e Diagnostico dell’Ospedale borgotarese Alberto Caiazza, dal Responsabile del Punto di Primo Intervento Rossano Botto e dal Presidente dell’Assistenza Pubblica “Borgotaro-Albareto” Michele Decosimo, che dimostrano come la riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza in alta valtaro sia da subito diventata una risorsa importantissima per tutta la montagna ovest parmense.
“Il servizio di soccorso medicalizzato – ha infatti detto Giuseppina Frattini – dal maggio scorso è entrato in servizio in alta valtaro 365 giorni all’anno, garantendo assieme all’automedica di Fornovo una copertura per le situazioni di emergenza-urgenza di oltre l’80% del territorio distrettuale. Mi sento in dovere – ha continuato - di ringraziare le amministrazioni dei comuni dell’alta valtaro, la comunità montana e le associazioni di volontariato che hanno reso possibile questo servizio.”
“Una realtà, quella della valtaro, che integra in maniera trasversale diversi percorsi di cura – ha invece sottolineato Alberto Caiazza. Questa peculiarità è una risorsa, perchè unisce in uno stretto rapporto diverse professionalità, contribuendo ad una maggiore qualità del servizio. I dati in nostro possesso – ha concluso – dimostrano come la funzione di filtro del Pronto Soccorso sia stata efficace: su circa 11.000 accessi annuali, circa il 12% si traducono in ricoveri, con un calo rispetto all’anno precedente di circa 1,2% ed una conseguente razionalizzazione del servizio.“
Una riorganizzazione che ha portato ad un potenziamento del personale medico ed infermieristico dedicato alle emergenze, coordinato dalla centrale operativa 118-Parma Soccorso, in grado quindi di intervenire su pazienti politraumatici o con sintomatologie acute. Come ha spiegato Rossano Botto “con l’Automedica e il potenziamento delle strutture di primo intervento anche i cittadini della montagna vedono ora garantiti gli stessi diritti di coloro che abitano in pianura e nella pedemontana. Credo che un giudizio su questi primi mesi di attività sia ottimo, ed ha visto il nostro nosocomio in grado di gestire gran parte delle situazioni di urgenza: su gli oltre 11.000 accessi infatti, solo un centinaio di casi – perlopiù pediatrici – hanno reso necessario un trasferimento verso altre strutture ospedaliere. Anche gli interventi dell’automedica sono stati quasi 350, a sottolineare quanto questi servizi siano importanti per il territorio.”
A questi commenti positivi fa eco il parere di Michele Decosimo, il quale ha evidenziato che “sebbene l’avvento dell’automedica sia stata per le associazioni di volontariato un grande impegno, siamo contenti di aver contribuito a questo preziosissimo servizio per il territorio.”
Una realtà che cresce e si radica sempre più nel territorio quindi, che offre un servizio di guardia medica e la garanzia di un pronto intervento in caso di urgenza, potendo inoltre contare su figure professionali specializzate per prestare soccorso in galleria ed assicurare così la sicurezza nei cantieri della ferrovia “Pontremolese”.
modificato: | mercoledì 27 gennaio 2010 |
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