Corsi per una professione ricercata
Presentati in Provincia i cinque nuovi percorsi per Operatore socio sanitario (Oss) attivati per chi è senza lavoro. Per i primi tre iscrizioni entro il 29 gennaio.
Una opportunità di qualificazione professionale che Regione e Provincia mettono a disposizione per 120 persone che voglio inserirsi o reinserirsi nel mondo lavoro. Partiranno a marzo 3 dei 5 percorsi destinati a ottenere la qualifica di Oss, ovvero Operatore socio sanitario, una professionalità molto ricercata per svolgere attività di cura e assistenza a chi è in condizione di disagio o di non autosufficienza.
Di questo “mestiere” si è parlato oggi in Provincia, non solo per comunicare l’avvio dei corsi 2010, ma anche per fare il punto di quanto realizzato fino a qui con la formazione.
In sei anni infatti, attraverso fondi regionali e il Fondo sociale europeo (Fse), la Provincia di Parma ha contribuito a qualificare 2.218 persone con un finanziamento di quasi 5 milioni e 500 mila euro.
Oggi a tirare le fila di un lavoro corale svolto nel territorio che ha dato ottimi risultati sul versante occupazionale e della qualità dei servizi ai cittadini, sono stati gli attori della concertazione che l’hanno reso possibile: le Istituzioni, ovvero la Regione, Provincia e Comuni e partire da quello capoluogo; le Aziende sanitarie, gli Enti di formazione.
“In un momento in cui anche il mercato del lavoro di Parma è in difficoltà questo è un intervento mirato su una figura professionale tra le più richieste dalle aziende pubbliche e private” ha spiegato l’assessore provinciale alla Formazione e Lavoro Manuela Amoretti.
“E’ un mestiere di grande profilo una iniziativa che permette di innalzare la qualità dei servizi e di dare una risposta occupazionale offrendo opportunità vere di lavoro in particolare alle donne” – ha osservato l’assessore alle Politiche sociali e Pari Opportunità Marcella Saccani.
Del duplice beneficio di questa iniziativa ha parlato anche l’assessore ai servizi sociali del Comune di Parma Lorenzo Lasagna: “Oggi Provincia e Regione presentano un concreto preziosissimo aiuto al territorio e a quel segmento che ha nei servizi uno degli elementi cardine della qualità della vita, una iniziativa che ha un valore aggiunto non secondario, in termini di inclusione sociale”.
“Pensiamo che la qualificazione professionale sia uno degli strumenti per uscire dalla crisi. Da questo punto di vista Parma è uno dei punti di applicazione di queste politiche, in una provincia sempre molto attenta a questo particolare tema dei servizi che è stato declinato rispetto agli interessi del territorio” – ha sottolineato l’assessore regionale alla Formazione Giovanni Sedioli.
Una riflessione sul ruolo qualitativo e quantitativo svolto dagli operatori socio sanitari è venuto dal Direttore generale dell’Ausl Massimo Fabi: “ Questi percorsi valorizzano l’autonomia e la responsabilità che queste figure esercitano in un contesto in cui l’integrazione fra professioni è alla base delle forme di assistenza” . Una figura in aumento anche nell’Azienda sanitaria locale dove su 2500 dipendenti gli Oss sono 165 e ricercata anche nella cooperazione sociale come ha sottolineato Loretta Losi di Legacoop: “il nostro settore nel 2009 ha fatto registrare registrato un aumento di occupazione del 5% , di cui quasi nella totalità operatori socio sanitari. La previsione del comparto è che nel 2010 il fabbisogno sempre di questa figura professionale superi le 100 unità”.
Di integrazione ha parlato anche Giovanna Artioli, responsabile della Formazione per l’Azienda Ospedaliero universitaria di Parma: “ un lavoro comune svolto a livello locale fra Provincia, aziende e enti di formazione che è un valore aggiunto di questa esperienza. Come azienda stiamo pensando a creare un momento di incontro fra queste nuove figure e le professioni sanitarie in modo che si possano conoscere prima di diventare operativi sul campo”.
I corsi che stanno per partire
Dei cinque i percorsi che si attiveranno nel 2010, tre questi partiranno entro marzo 2010 (gli altri due a settembre): quelli del Cesvip (via Bandini, 6) e a Forma Futuro (via La Spezia, 110) sono regionali mentre quello al Ciofs (piazzale S. Benedetto, 1) è sostenuto dalla Provincia.
L’iscrizione deve avvenire entro il 29 gennaio. Il 23 febbraio si terrà la selezione, con un test motivazionale e un colloquio. Possono iscriversi le persone senza lavoro o in mobilità, con il diploma di licenza media, maggiorenni, residenti in Emilia Romagna e, solo per i corsi regionali, essere iscritti a un Centro per l’Impiego provinciale da almeno 3 mesi.
Come si diventa Oss
Il profilo Oss, che ha offerto e offre concrete opportunità di lavoro, può essere conseguito attraverso due modalità: la “Formazione iniziale”, che consiste in percorsi di 1000 ore rivolti a persone maggiorenni, non occupate, che non hanno conoscenze o capacità pregresse attinenti l’area professionale di riferimento o lo stesso profilo dell’Oss; e la “Formazione sul lavoro”, percorsi di 300 ore rivolti a persone occupate e in possesso di conoscenze e capacità pregresse.
In particolare, dal 2003 al 2009, la Provincia di Parma ha destinato 2 milioni e 566mila euro di Fondo Sociale Europeo per la “Formazione iniziale”, attivando 27 progetti che hanno permesso di qualificare 386 persone. Sempre in questi sei anni, attraverso fondi regionali e il Fondo Sociale Europeo, sono stati finanziati 75 percorsi di “Formazione sul lavoro”, che hanno coinvolto 1832 persone per un totale di 2 milioni e 889mila euro.
Dopo la formazione specifica, l’Operatore socio sanitario sarà in grado ad esempio di promuovere il benessere psicologico e relazionale della persona; assistere alla salute del paziente applicando le indicazione del personale preposto; supportare e agevolare il paziente in relazione ai diversi gradi di inabilità e di non autosufficienza.
Oss: il nuovo percorso
Prima della delibera regionale del 2009, la qualifica di “Operatore Socio sanitario” si poteva ottenere attraverso percorsi da 500 ore (per gli operatori senza qualifica) e da 95 ore (per chi aveva la qualifica Adb). La progettazione dell’attività 2009 ha dovuto quindi tener conto della delibera n. 191/2009, che ha determinato un nuovo standard professionale e formativo per le persone occupate. Il nuovo percorso prevede 300 ore di attività e un nuovo sistema di formalizzazione e certificazione delle competenze, con cui è possibile attuare percorsi personalizzati e flessibili partendo dal riconoscimento di crediti formativi.
Per “rivisitare” i vecchi percorsi di 500 h e di 95 h si è lavorato, all’interno del Tavolo Tecnico insieme agli enti formativi accreditati, attraverso una rielaborazione delle unità di competenza del profilo Oss. Il “tirocinio” nelle strutture sanitarie e socio assistenziali è stato assicurato al di fuori del contesto lavorativo di appartenenza: questo è stato possibile grazie a un grande lavoro di rete tra tutti i soggetti coinvolti.
Per la gestione dell’attività poliennale di riqualificazione sono attivi due organismi interistituzionali: il “Tavolo politico” e il “Tavolo tecnico” (rappresentanti della Provincia, Azienda Ospedaliera di Parma, Casa di Cura Piccole Figlie, Ausl, Cgil, Cisl, Uil, Lega Cooperative, Unione delle Cooperative, Asp). La Provincia ha coordinato l’avvio e lo svolgimento del processo di riqualificazione, attivando i tavoli di confronto e concertazione con tutti i soggetti e le parti sociali interessate, e promuovendo il raccordo e la collaborazione tra i diversi soggetti attuatori della formazione.
Di questo “mestiere” si è parlato oggi in Provincia, non solo per comunicare l’avvio dei corsi 2010, ma anche per fare il punto di quanto realizzato fino a qui con la formazione.
In sei anni infatti, attraverso fondi regionali e il Fondo sociale europeo (Fse), la Provincia di Parma ha contribuito a qualificare 2.218 persone con un finanziamento di quasi 5 milioni e 500 mila euro.
Oggi a tirare le fila di un lavoro corale svolto nel territorio che ha dato ottimi risultati sul versante occupazionale e della qualità dei servizi ai cittadini, sono stati gli attori della concertazione che l’hanno reso possibile: le Istituzioni, ovvero la Regione, Provincia e Comuni e partire da quello capoluogo; le Aziende sanitarie, gli Enti di formazione.
“In un momento in cui anche il mercato del lavoro di Parma è in difficoltà questo è un intervento mirato su una figura professionale tra le più richieste dalle aziende pubbliche e private” ha spiegato l’assessore provinciale alla Formazione e Lavoro Manuela Amoretti.
“E’ un mestiere di grande profilo una iniziativa che permette di innalzare la qualità dei servizi e di dare una risposta occupazionale offrendo opportunità vere di lavoro in particolare alle donne” – ha osservato l’assessore alle Politiche sociali e Pari Opportunità Marcella Saccani.
Del duplice beneficio di questa iniziativa ha parlato anche l’assessore ai servizi sociali del Comune di Parma Lorenzo Lasagna: “Oggi Provincia e Regione presentano un concreto preziosissimo aiuto al territorio e a quel segmento che ha nei servizi uno degli elementi cardine della qualità della vita, una iniziativa che ha un valore aggiunto non secondario, in termini di inclusione sociale”.
“Pensiamo che la qualificazione professionale sia uno degli strumenti per uscire dalla crisi. Da questo punto di vista Parma è uno dei punti di applicazione di queste politiche, in una provincia sempre molto attenta a questo particolare tema dei servizi che è stato declinato rispetto agli interessi del territorio” – ha sottolineato l’assessore regionale alla Formazione Giovanni Sedioli.
Una riflessione sul ruolo qualitativo e quantitativo svolto dagli operatori socio sanitari è venuto dal Direttore generale dell’Ausl Massimo Fabi: “ Questi percorsi valorizzano l’autonomia e la responsabilità che queste figure esercitano in un contesto in cui l’integrazione fra professioni è alla base delle forme di assistenza” . Una figura in aumento anche nell’Azienda sanitaria locale dove su 2500 dipendenti gli Oss sono 165 e ricercata anche nella cooperazione sociale come ha sottolineato Loretta Losi di Legacoop: “il nostro settore nel 2009 ha fatto registrare registrato un aumento di occupazione del 5% , di cui quasi nella totalità operatori socio sanitari. La previsione del comparto è che nel 2010 il fabbisogno sempre di questa figura professionale superi le 100 unità”.
Di integrazione ha parlato anche Giovanna Artioli, responsabile della Formazione per l’Azienda Ospedaliero universitaria di Parma: “ un lavoro comune svolto a livello locale fra Provincia, aziende e enti di formazione che è un valore aggiunto di questa esperienza. Come azienda stiamo pensando a creare un momento di incontro fra queste nuove figure e le professioni sanitarie in modo che si possano conoscere prima di diventare operativi sul campo”.
I corsi che stanno per partire
Dei cinque i percorsi che si attiveranno nel 2010, tre questi partiranno entro marzo 2010 (gli altri due a settembre): quelli del Cesvip (via Bandini, 6) e a Forma Futuro (via La Spezia, 110) sono regionali mentre quello al Ciofs (piazzale S. Benedetto, 1) è sostenuto dalla Provincia.
L’iscrizione deve avvenire entro il 29 gennaio. Il 23 febbraio si terrà la selezione, con un test motivazionale e un colloquio. Possono iscriversi le persone senza lavoro o in mobilità, con il diploma di licenza media, maggiorenni, residenti in Emilia Romagna e, solo per i corsi regionali, essere iscritti a un Centro per l’Impiego provinciale da almeno 3 mesi.
Come si diventa Oss
Il profilo Oss, che ha offerto e offre concrete opportunità di lavoro, può essere conseguito attraverso due modalità: la “Formazione iniziale”, che consiste in percorsi di 1000 ore rivolti a persone maggiorenni, non occupate, che non hanno conoscenze o capacità pregresse attinenti l’area professionale di riferimento o lo stesso profilo dell’Oss; e la “Formazione sul lavoro”, percorsi di 300 ore rivolti a persone occupate e in possesso di conoscenze e capacità pregresse.
In particolare, dal 2003 al 2009, la Provincia di Parma ha destinato 2 milioni e 566mila euro di Fondo Sociale Europeo per la “Formazione iniziale”, attivando 27 progetti che hanno permesso di qualificare 386 persone. Sempre in questi sei anni, attraverso fondi regionali e il Fondo Sociale Europeo, sono stati finanziati 75 percorsi di “Formazione sul lavoro”, che hanno coinvolto 1832 persone per un totale di 2 milioni e 889mila euro.
Dopo la formazione specifica, l’Operatore socio sanitario sarà in grado ad esempio di promuovere il benessere psicologico e relazionale della persona; assistere alla salute del paziente applicando le indicazione del personale preposto; supportare e agevolare il paziente in relazione ai diversi gradi di inabilità e di non autosufficienza.
Oss: il nuovo percorso
Prima della delibera regionale del 2009, la qualifica di “Operatore Socio sanitario” si poteva ottenere attraverso percorsi da 500 ore (per gli operatori senza qualifica) e da 95 ore (per chi aveva la qualifica Adb). La progettazione dell’attività 2009 ha dovuto quindi tener conto della delibera n. 191/2009, che ha determinato un nuovo standard professionale e formativo per le persone occupate. Il nuovo percorso prevede 300 ore di attività e un nuovo sistema di formalizzazione e certificazione delle competenze, con cui è possibile attuare percorsi personalizzati e flessibili partendo dal riconoscimento di crediti formativi.
Per “rivisitare” i vecchi percorsi di 500 h e di 95 h si è lavorato, all’interno del Tavolo Tecnico insieme agli enti formativi accreditati, attraverso una rielaborazione delle unità di competenza del profilo Oss. Il “tirocinio” nelle strutture sanitarie e socio assistenziali è stato assicurato al di fuori del contesto lavorativo di appartenenza: questo è stato possibile grazie a un grande lavoro di rete tra tutti i soggetti coinvolti.
Per la gestione dell’attività poliennale di riqualificazione sono attivi due organismi interistituzionali: il “Tavolo politico” e il “Tavolo tecnico” (rappresentanti della Provincia, Azienda Ospedaliera di Parma, Casa di Cura Piccole Figlie, Ausl, Cgil, Cisl, Uil, Lega Cooperative, Unione delle Cooperative, Asp). La Provincia ha coordinato l’avvio e lo svolgimento del processo di riqualificazione, attivando i tavoli di confronto e concertazione con tutti i soggetti e le parti sociali interessate, e promuovendo il raccordo e la collaborazione tra i diversi soggetti attuatori della formazione.
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modificato: | martedì 12 gennaio 2010 |
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