Fauna selvatica, continua l'attività di controllo dei Servizi veterinari

Grazie alla collaborazione con i cacciatori organizzati in ATC. Oltre 3000 i campioni analizzati nel 2015

30/06/2016 - Continua, anche nel 2016, la sorveglianza e il monitoraggio  delle malattie della fauna selvatica, realizzata dai servizi veterinari dell’AUSL, insieme al Corpo Forestale dello Stato, agli Uffici Faunistici e Corpo di Polizia  provinciali e alla sezione locale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale.

Obiettivo di questa attività organizzata, in un apposito Piano regionale – iniziato nel 2007, promosso dal Servizio Veterinario dell’Emilia-Romagna - è  ottenere informazioni sullo stato sanitario delle popolazioni selvatiche, valutare eventuali rischi per gli animali domestici, per quelli da reddito e per l’uomo.

In questo periodo, cioè da maggio a fine settembre, l’attenzione, in particolare, è rivolta alla rilevazione dell’eventuale presenza del virus “West Nile” (o febbre del Nilo). Mentre, nel periodo invernale, ci sarà tra altre, la sorveglianza dell’eventuale presenza del parassita trichinella nei cinghiali, a garanzia di carne sicura, sia ad uso domestico che per la ristorazione.

Fin dall’inizio, questa attività è realizzata con la preziosa collaborazione dei cacciatori organizzati in ATC (Ambiti Territoriali di Caccia), che volontariamente conferiscono al laboratorio i campioni prelevati da esemplari di fauna selvatica cacciati, rinvenuti in difficoltà o morti. Senza la loro preziosa collaborazione, questo piano regionale di controllo non potrebbe trovare alcuna attuazione.

Nel 2015 i cacciatori hanno conferito: 2980 campioni da cinghiali, 40 da volpi, 165 da corvidi, 8 da uccelli di altre specie, 24 da lepri.

 

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modificato:giovedì 14 luglio 2016

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