Gioco d’azzardo e relazioni familiari, esperti a confronto

Il 21 aprile, dalle 8.30 nella sala riunioni della Cooperativa Aurora Domus

18/04/2016 - “Il problema non è mio” è la prima cosa che dice chi chiede aiuto ai Servizi, come a rimarcare l’impossibilità di intervenire, da solo, a sostegno di un proprio familiare. Si parte da qui, dal bisogno di aiuto, per analizzare l’intero contesto della famiglia, fino ad arrivare al percorso di cura proposto al giocatore d’azzardo al seminario “Sono affari di famiglia: azzardo e relazioni familiari” in programma il 21 aprile nell’Auditorium della sede del Gruppo Cooperativo COLSER-Auroradomus, in via Giorgio Sidney Sonnino 33/A, a Parma.

Il focus dunque, non è solo sulla cura, ma è anche sulla rappresentazione dell’ambiente familiare, che spesso mostra una struttura di relazioni interne per molti versi insoddisfacenti per tutti i componenti. Generalmente, affiora un disagio diffuso caratterizzato da rancori sopiti che, appunto perché non espressi, non possono essere affrontati. Ciò che si può dire e di cui si può parlare sembra essere soltanto il problema costituito dai comportamenti razionalmente incomprensibili del “giocatore”.

Un problema, quello della dipendenza da gioco d’azzardo, sempre più attuale e in crescita, complici la crisi economica e la facilità con cui si può iniziare: in rete l’offerta non manca, dai casinò virtuali a siti e forum di discussione dedicati agli scommettitori.

In Emilia-Romagna, dal 2010 al 2013, si registra un incremento del 116.8% degli utenti in carico ai Ser.T – Servizi per le Tossicodipendenze. Solo nel 2014, le persone trattate sono state 1.277. A Parma e provincia, i Servizi dell’AUSL hanno seguito, nel 2014, 94 persone, contro le 104 del 2013. Prevalentemente si tratta di maschi, 5 per ogni femmina seguita. Mentre nel 2015, gli assistiti sono stati 96, di cui 38 nuovi utenti. Prevalentemente maschi, italiani.

Il gioco d’azzardo è una malattia che si può curare. Prima viene diagnosticato il problema, più alte sono le possibilità di liberarsi da questa dipendenza. Il punto di riferimento è il Ser.T, dove l’accesso è gratuito e diretto: non si paga alcun ticket, né occorre la richiesta del medico di famiglia. La presa in carico della persona con dipendenza da gioco d’azzardo è prevalentemente di tipo psicologico, con trattamenti individuali e di gruppo.

Al seminario, dalle 8.30 alle 17, intervengono numerosi professionisti dei Servizi e volontari di Associazioni  dedicate, di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Scarica il programma completo in allegato.

E’ un’iniziativa dell’Azienda USL di Parma.

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modificato:lunedì 18 aprile 2016

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