Iperbarica, attività in crescita
al Centro dell'ospedale di Vaio

I dati sugli accessi 2008-2009 alla struttura,
sempre più di riferimento interregionale

Presentata il 16 aprile all'Ospedale di Vaio, l’attività del Centro Iperbarico dell’Ospedale di Vaio, servizio che risponde ai bisogni di un ampio bacino di utenza, dalla periferia ovest di Bologna a tutta l’Emilia, alle province di Cremona, Lodi e Pavia e talvolta anche di Alessandria per i casi molto gravi di intossicazione da monossido di carbonio (CO).

 La camera iperbarica - donata dall’AS.PA.T.I. (Associazione pazienti trattati in iperbarismo) di Fidenza - può ospitare, per la terapia, fino a 14 persone sedute, oppure 2 in barella.

Nel Centro, sono trattate le patologie previste dalla S.I.M.S.I. (Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica) e dalle linee guida regionali. In particolare, queste sono, oltre all’intossicazione acuta da CO, le infezioni necrosanti acute dei tessuti molli, le necrosi ossee asettiche, le gravi fratture esposte a rischio, la sordità acuta improvvisa.

Il Centro, di gran lunga il primo in Italia per il numero di pazienti trattati a seguito di intossicazione da CO (vedi oltre i dati in tabella), è divenuto punto di osservazione epidemiologico nazionale per questa patologia ed è l’unica struttura del Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia-Romagna. 

Responsabile è il prof. Giuliano Vezzani, Direttore U.O. Anestesia-Rianimazione, Terapia Iperbarica, Terapia Antalgica, Direttore anche del Dipartimento Emergenza-Urgenza e dei Servizi Diagnostici dell’Ospedale di Vaio. L’équipe è composta da 4 infermieri, di cui una con funzioni di coordinatrice. A questi operatori compete il funzionamento della camera iperbarica, conducendo le fasi di compressione e decompressione e la pronta disponibilità  nelle 24 ore, tutti i giorni dell’anno.

Dati di attività del Centro:

Nel 2008, sono stati trattati 619 pazienti, di cui 194 per intossicazione acuta da monossido di carbonio. Nel primo trimestre i pazienti erano 190, di cui 69 intossicati da CO. Nel 2009, sono stati trattati 600 pazienti, di cui 162 intossicati da CO.                                       

Nel primo trimestre i pazienti sono stati 194, di cui 70 intossicati da CO. Al primo trimestre 2010 i pazienti trattati sono stati 204, di cui 90 intossicati da CO.

Sono intervenuti:

  • Ettore Brianti, Direttore Sanitario, Azienda Usl 
  • Giuliano Vezzani, Direttore U.O. Anestesia-Rianimazione, Terapia Iperbarica, Terapia Antalgica – Ospedale di Vaio

 Erano presenti:

  • Maria Rosa Salati, Direttore del Distretto di Fidenza 
  • Gianni Rastelli, Responsabile U.O. di Pronto soccorso e Medicina d’urgenza – Ospedale di Vaio
  • Luca Cantadori, Direttore U.O. Soccorso territoriale - Ospedale di Vaio
  • Roberto Casetti, Coordinatore infermieristico Servizio di emergenza territoriale 118 – Ospedale di Vaio

Per approfondimenti scarica la cartella stampa

 

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modificato:martedì 20 aprile 2010

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