12/03/2019 - Gite all’aria aperta fresca e pura, con il silenzio della natura che dà pace, sentieri che si aprono su panorami mozzafiato, condividere percorsi che alternano fatica a momenti di riposo e la soddisfazione quando si arriva tutti, insieme, alla meta. E ancora: preparare i tragitti, valutare l’occorrente, definire nuovi traguardi, sempre più ambiziosi. E’ la montagnaterapia, la montagna che fa bene, al corpo e alla mente. E’ il progetto frutto della collaborazione pluriennale tra Azienda USL e CAI – Club Alpino Italiano - sezione di Parma iniziata nel 2011 e che continua anche nel triennio 2019-2021, con un rinnovato impegno e nuove vette da scalare.
Invariati, invece, gli obiettivi che uniscono AUSL e CAI: creare occasioni di inclusione sociale per gli utenti dei servizi di salute mentale e dipendenze patologiche, promuovere corretti stili di vita e attività fisica in ambiente montano.
“È un bilancio in crescita e assolutamente positivo – ha commentato Elena Saccenti, direttore generale AUSL di Parma - quello che presentiamo oggi, frutto della poliennale collaborazione tra AUSL e CAI sezione di Parma, che prosegue anche per il prossimo triennio. Nato dalla passione per la montagna di professionisti sanitari e volontari CAI, il progetto di montagnaterapia si è sviluppato negli anni e ha coinvolto sempre più persone: operatori, volontari, utenti dei nostri servizi che trovano in questo progetto, occasione di riabilitazione e inclusione sociale.”
Grande la soddisfazione espressa da Gian Luca Giovanardi, presidente CAI – sezione di Parma. “Dopo anni di lavoro insieme – ha detto - siamo nella fase della “maturità entusiasta”, è cresciuta la consapevolezza dei ruoli e delle responsabilità, l’importanza della formazione, mentre è immutata la voglia, lo spirito che ci accomuna nelle attività. La montagnaterapia non è solo strumento di riabilitazione, ma anche di emancipazione: alcuni ragazzi che hanno fatto questa esperienza, sono poi entrati a far parte del gruppo di manutenzione dei sentieri o fanno volontariato alla sede del CAI.”
“Questo progetto – ha sottolineato Patrizia Ceroni, responsabile U.O. trattamenti psicosociali intensivi e integrati Dipartimento assistenziale integrato salute-mentale dipendenze patologiche AUSL di Parma - è un alto esempio di riabilitazione, utile anche per il progetto di vita della persone, per i risvolti che ha di inclusione sociale. E’ un’opportunità di incontro differente tra operatori e utenti, al di fuori delle strutture sanitarie, degli ambulatori: una bella occasione per conoscersi reciprocamente.”
“Sono tanti i progetti in corso, le attività in programma – ha aggiunto Donatella Silvia Rizzi, referente progetto montagna terapia AUSL di Parma - Nel 2018 sono state 40 le persone seguite dai nostri servizi che hanno partecipato, solo nei primi mesi di quest’anno le nuove richieste di partecipazione sono state 20. Da sottolineare il lavoro con il gruppo Aquilotti, che non si “limita” alle uscite, ma è diventato un appuntamento settimanale, con incontri di preparazione, formazione e poi riflessione sulle esperienze fatte, lavoro sui materiali prodotti.”
Le parole più emblematiche quelle di Antonio, che così ha descritto la sua partecipazione al progetto: “La mia esperienza si può descrivere così: quando raggiungo la vetta sto bene, perché mi sento più vicino a Dio. La montagna, per me è il rosso dello scoiattolo, il colore più bello.”
La competenza sanitaria dei professionisti dell’AUSL e quella tecnica dei 30 volontari del CAI, indispensabile per affrontare la montagna in sicurezza, ha garantito, in questi anni, importanti risultati. E’ dimostrato: progetti come questo hanno ricadute positive sulla salute e il benessere con incremento delle capacità motorie, delle competenze relazionali e delle autonomie personali. Il lavoro realizzato insieme da AUSL e CAI è sempre più in sinergia, con incontri periodici per definire programmi e itinerari, momenti di verifica ed elaborazione del percorso svolto, giornate di formazione.
Positivo il bilancio dell’attività del 2018: hanno partecipato al progetto circa 40 utenti, con una buona continuità nelle uscite, con anche pernottamenti in rifugio o tenda sul nostro Appennino, ma anche su Alpi, Dolomiti e in Sardegna. 7 sono state le uscite con il gruppo “Lo Scarpone” (del centro di salute mentale), 6 quelle con il gruppo del servizio dipendenze patologiche “Mozzafiato” e 4 con il gruppo della neuropsichiatria infantile “Aquilotti”.
E proprio questo gruppo neo costituito ha dato frutti inaspettati: i ragazzi hanno fatto progressi importanti, sia sul piano motorio che relazionale. Il progetto ha continuità tutto l’anno, con appuntamenti settimanali di gruppo, per elaborare le esperienze vissute, lavorare sui materiali (locandine e foto), confrontarsi e rivivere le emozioni messe in gioco durante le uscite. 4 Aquilotti sono entrati nell’Alpinismo Giovanile del CAI, trovando la disponibilità oltre che dei loro genitori, degli istruttori e di giovani soci del Club. Un giovane è stato inserito nel gruppo della manutenzione dei sentieri. Anche nel 2018, il gruppo Lo Scarpone ha partecipato al Premio Meroni, arrivando tra i finalisti nella sezione solidarietà e ha vinto il premio solidarietà dell’ANMIC.
Questo, invece il ricco calendario delle uscite 2019
Gruppo “Lo Scarpone”
- 25 gennaio: Ciaspolata Monte Tavola
- 15 marzo: Mare monti Riomaggiore
- 12 aprile: Strada del Ponale
- 17 maggio: Roccaferrara- Monte Polo
- 28/29/30 giugno: Isola di Capraia o traversata Alpe Veglia - Devero
- 26/27 luglio: Rifugio Lagazuoi
- 27/28 settembre: Passo Rolle
Gruppo “Mozzafiato”
- 25 gennaio: Ciaspolata Monte Tavola
- 15 marzo: Mare monti Riomaggiore
- 10 maggio: Scaloni dell’Anglone
- 14 giugno: da definire
- 13/14 settembre: Bivacco Occhi
Gruppo “Aquilotti”
- 23 febbraio: Passo del Cirone
- 30 marzo: Mare Monti Liguria
- 4 maggio: Antro del Corchia
- 17 maggio: Monte Baldo
- 5/6 ottobre: fine settimana in rifugio da definire