Riabilitazione in oncologia, il 6 maggio un convegno

Organizzato dalle due aziende sanitarie parmensi,
farà il punto sui percorsi ospedalieri e territoriali

“Riabilitazione in oncologia. Quali proposte?” è il titolo del convegno che si terrà il 6 maggio nella sala congressi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, a cui il Comune ha concesso il patrocinio e la co-organizzazione.

Nel corso della giornata di studio illustri relatori, provenienti da tutta Italia, presenteranno strategie riabilitative ed esperienze attivate a fronte di disabilità conseguenti a patologie tumorali.

La riabilitazione oncologica ha lo scopo di migliorare la qualità della vita del malato, aiutando il paziente e la sua famiglia ad adattarsi a standard di vita quanto più simili a quelli precedenti la malattia, con l’obiettivo di limitare al minimo la disabilità fisica, il deficit funzionale, cognitivo e psicologico, che spesso si  manifesta a seguito della patologia e delle terapie ad essa correlate.

In ambito sanitario sono coinvolte più figure professionali che intervengono in rapporto alla fase della malattia e alle specifiche problematiche. Accanto a loro i volontari, in quanto spesso pazienti, familiari o ex pazienti con diretta esperienza della malattia, possono fornire un prezioso contributo sia nell’ambito di gruppi di auto/mutuo aiuto, sia nella fase attuativa dei progetti riabilitativi.

Il progetto Riabilitazione in oncologia

L’obiettivo del progetto è quello di creare un percorso riabilitativo finalizzato  alla prevenzione, alla valutazione e al  recupero delle disabilità insorte in seguito alla malattia e alle cure effettuate.

Il risultato finale che si attende è il miglioramento della  qualità di vita del paziente oncologico  attraverso l’ attivazione di un percorso che segua la persona malata in tutto il suo iter terapeutico, integrandosi in rete con i servizi ospedalieri e territoriali (Azienda Ospedaliero-Universitaria, Azienda Usl, Assistenza domiciliare, Hospice, Residenza Sanitaria Assistenziale e altre strutture residenziali) e in sinergia con le associazioni di volontariato.

Le dichiarazioni

Ferdinando Sandroni, delegato del sindaco all’associazionismo, afferma: “In questo importante convegno verranno coinvolte numerose associazioni che collaborano con l’Azienda Ospedaliero Universitaria nel seguire i malati oncologici. Si tratta di una presenza indispensabile perché in molti casi, nonostante l’assistenza fornita dall’ospedale, è necessario un ulteriore aiuto, soprattutto per venire incontro alle necessità delle persone più deboli e sole”.

Fabrizio Pallini, delegato del Sindaco alla Sanità e Politiche per la Salute, rimarca: “Le problematiche gestionali legate ai malati affetti da tumori sono complesse e spesso  di difficile soluzione . Il paziente e le famiglie si trovano impreparate per un evento che arriva il più delle volte inaspettato e che cambierà completamente le  loro abitudini di vita.   Parlare di riabilitazione nelle malattie tumorali diventa sempre più importante per la qualità della vita dei pazienti. La creazione di percorsi idonei a tali patologie può rendere più semplice la gestione del malato da parte della famiglia visto la spiccata  tendenza alla domiciliarità.Il Comune che ha come referente il cittadino e la famiglia in particolare, deve farsi carico di tali necessità nei confronti degli stessi patrocinando tali eventi di interesse sanitario ,ma anche con risvolti sociali importanti”.

Fabio Pessina, dirigente medico dell’U.O. di medicina riabilitativa dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, spiega: “I passi in avanti compiuto nella diagnosi precoce e nella terapia hanno permesso un notevole miglioramento sia della qualità che delle aspettative di vita. Tramite un team multidisciplinare, costituito da diversi specialisti, inseriamo il paziente in un percorso di cura e riabilitazione, favorendone l’inserimento nel tessuto sociale”.

"La riabilitazione oncologica - ha dichiarato Leonardo Marchesi della Direzione sanitaria Ausl - è fondamentale per il recupero non solo fisico ma anche psicologico dei malati, in quanto consente loro di acquisire più fiducia e sicurezza in se stessi. Inoltre, costituisce tema innovativo per le applicazioni anche alle cure palliative, non solo nella rete provinciale degli hospice, dove i malati oncologici sono oltre il 70%, ma anche nell'assistenza domiciliare, che a Parma e provincia riguarda per il 10 % pazienti oncologici".

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modificato:venerdì 23 aprile 2010

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