La sanità del futuro

Tema del convegno del 15 aprile: il Piano Attuativo Locale 2009-2011

Un documento per fissare priorità ed obiettivi. Le linee guida lungo cui nel  triennio appena iniziato le due Aziende sanitarie del parmense indirizzeranno investimenti e azioni. Centodue pagine frutto di tre mesi di lavoro da parte di 332 professionisti e del coinvolgimento, attraverso la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, di tutti i Comuni del territorio. Non un 'libro dei sogni', ma un volume che, partendo dall'analisi della situazione e dei bisogni dei cittadini, arriva a proposte concrete per consolidare e accrescere i servizi sanitari e socio-sanitari.

Si intitola "Piano Attuativo Locale 2009-2011 per la provincia di Parma - Priorità ed obiettivi" e ha preso le mosse - nel novembre scorso - dall'Atto di indirizzo della Conferenza. Da allora si sono messi al lavoro 29 gruppi suddivisi in quattro macro-aree: l'accessibilità ai servizi, la continuità assistenziale, lo sviluppo tecnologico, l'integrazione innanzitutto tra sociale e sanitario. Oggi il documento viene presentato per un primo confronto con operatori e territori.  Fino alla fine dell'anno, poi, i gruppi proseguiranno nella messa a punto definitiva del PAL.

Il coinvolgimento di operatori e territori

Il principale punto di forza del PAL è dato dal coinvolgimento dei territori e delle forze sociali. È stato così riconosciuto il ruolo fondamentale degli Enti locali e delle responsabilità programmatorie che devono ssumersi, delle scelte a cui sono chiamati. È stato un processo faticoso e nuovo, che ha permesso di superare la storica distanza tra la Sanità e gli Enti locali. Oggi, anche se molta strada è ancora da fare, questo aspetto rende il PAL davvero in grado di interpretare i bisogni delle comunità e dei territori e di darvi risposte concrete ed efficaci.

Un ulteriore punto di forza del PAL è dato dal coinvolgimento dei tanti operatori che si è realizzato in questi mesi: 186 professionisti dell'Ausl, 95 professionisti dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria, 51 rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni e delle associazioni della comunità, il gruppo tecnico di coordinamento del PAL. Il PAL ha attivato dunque un patrimonio di risorse umane, tecniche e professionali di primo ordine, al lavoro non solo per realizzare le prestazioni attese, ma anche per concorrere allo sviluppo del sistema per il quale operano.

Le quattro macro-aree di intervento

Per ognuna delle quattro macro-aree di intervento nelle quali si articola il PAL riportiamo alcuni degli obiettivi e dei progetti che saranno messi in campo.

1. Accessibilità dei servizi

Quattro i gruppi al lavoro in questa macro-area. Per rispondere ad una domanda sempre più differenziata e complessa nell'area pediatrica saranno, tra l'altro, attivate in tutta la provincia le Unità pediatriche di Distretto; sarà incentivata la medicina di gruppo tra i pediatri per avere ambulatori aperti per più tempo e più accessibili; a Vaio la Funzione pediatrica già attivata rimarrà aperta 24 ore su 24 per garantire accoglienza e primo intervento; entro il 2009 si definiranno i rapporti tra Ospedale del Bambino, Polo pediatrico di Parma e Reti territoriali, per garantire servizi di qualità ovunque.

Per l'emergenza-urgenza mentre si avvierà il progetto per il Centro unico per le emergenze, sarà garantito il funzionamento di un'auto-medica a Fidenza ed una a Borgotaro 24 ore su 24, già dalla primavera 2009.

Per la specialistica sono previsti diversi progetti, tra cui lo sviluppo dei percorsi di Day service ambulatoriale (per chi deve realizzare contemporaneamente diversi esami); l'ampliamento per numero e tipologia delle prestazioni nei poliambulatori distrettuali e degli ospedali aziendali; per il contenimento dei tempi d'attesa controllo della stabilità dell'offerta e applicazione del protocollo provinciale.

Numerosi i progetti per migliorare il funzionamento di percorsi e sportelli.  Si va dal completamento della rete di sportelli Cup - dove prenotare visite ed esami - presso farmacie, Comuni, patronati, studi associati di medici all'attivazione di un unico call center provinciale tra le due Aziende, alla possibilità di pagare il ticket presso tutti gli sportelli bancari, tramite un numero maggiore di riscuotitori automatici, on line con carta di credito.

2. Continuità assistenziale

Il primo degli otto gruppi di questa macro-area ha lavorato sul diabete. Sette gli obiettivi previsti per migliorare l'assistenza, tra cui la piena attuazione della fornitura del materiale di autocontrollo della glicemia.

Per l'insufficienza respiratoria sarà, tra l'altro, attivata una rete di ambulatori per il monitoraggio dei pazienti, mentre per la nutrizione artificiale saranno attivati professionisti esperti e si avvierà una gestione informatizzata dell'assistenza. Garantire uniformità di offerta in tutto il territorio è l'obiettivo principale per la rete cardiologica, complessivamente già di buon livello, anche per individuare i soggetti a rischio nei 10 anni successivi e avviare trattamenti intensivi preventivi e attivare ambulatori specifici in tutta la provincia. Elevare la percentuale (oggi ferma al 65%) dei pazienti presi in carico dai medici di famiglia e potenziare il collegamento tra questi e i Centri di sorveglianza è l'obiettivo per la terapia anticoagulante orale.

Per lungodegenza e riabilitazione bisogna pensare ad un aumento dei posti disponibili, a causa di un aumento delle patologie e le strutture devono essere suddivise tra prevalentemente riabilitative o internistiche. L'obiettivo finale deve restare il domicilio, ma per i casi in cui non è praticabile occorre prevedere un aumento di posti letto (oggi ne esistono solo 7 a Colorno e 8-10 a Langhirano).

Per le cure palliative oncologiche c'è un fabbisogno di posti letto in Hospice (oggi 43), soprattutto per Parma città, e la necessità di ambulatori di cure palliative e terapia antalgica, che si affianchino al Centro dell'Azienda Ospedaliera che - oberato di richieste - ha oggi tempi di attesa troppo lunghi.

Per le demenze il medico di medicina generale da unico referente deve divenire componente di un team multi professionale che elabora il piano di cura, anche per migliorare il supporto alla famiglia. Per questo devono crescere i rapporti con le strutture ospedaliere e, al loro interno, la dotazione strumentale per la diagnosi , e la collaborazione con i Consultori, con orari telefonici dedicati e attivazione di protocolli sperimentali. Saranno qualificate l'accoglienza temporanea e le strutture residenziali, con progetti ndividualizzati.

3. Innovazione tecnologica

Cinque i gruppi di lavoro per la macro-area dell'innovazione tecnologica.  Per la medicina nucleare è necessario incrementare l'erogazione alcune  prestazioni specialistiche (come la scintigrafia miocardica o il trattamento  dei linfomi con anticorpi radiomarcati), mentre ne devono essere implementate altre innovative. Sarà attivato un centro PET (tomografia a emissione di positroni, produce immagini ridimensionali dei processi funzionali all'interno del corpo, ndr) e saranno spinti i suoi utilizzi in ambiti nuovi, ad esempio cardiaco o per la diagnosi precoce dell'Alzheimer.

Saranno acquisite le tecnologie per attivare nell'Azienda Ospedaliera un centro di radiologia interventistica, punto di riferimento per l'Emilia occidentale. Per la radioterapia sarà istallato un nuovo acceleratore lineare dotato di tutti i più recenti aggiornamenti. Per teleradiologia e telecardiologia, sarà ultimata la digitalizzazione di tutti i servizi Ausl e il servizio sarà collegato a quello dell'Azienda Ospedaliera, in modo che ogni medico possa accedere da qualsiasi postazione a tutti gli esami radiologici effettuati dal paziente. Grazie ai collegamenti in rete sarà così possibile realizzare compiutamente la cartella clinica informatizzata.

Un'azione particolare andrà sviluppata per valorizzare il capitale intellettuale delle Aziende, anche per superare l'autoreferenzialità, promuovere la ricerca e la condivisione dei risultati,  migliorare le capacità dei professionisti di comunicare con i pazienti e i familiari.

4. Integrazione e programmi tematici

Per la diagnosi precoce delle malattie tumorali il PAL mette in campo, innanzitutto, la realizzazione del Polo senologico unificato, unendo prevenzione e cura, oltre a percorsi per migliorare l'accesso agli screening per collo dell'utero e colon-retto e recuperare coloro che non vi partecipano. Per la dialisi sarà attivata l'assistenza psicologica ai pazienti e dovrà essere offerta a tutti la possibilità reale di svolgere la dialisi peritoneale domiciliare.

Si lavorerà per l'integrazione delle valutazioni su disabilità e non autosufficienza, mentre si investirà per superare le disomogeneità territoriali che esistono per le cure primarie in alcune aree, come pediatria e assistenza domiciliare. Per il percorso nascita si investirà, tra l'altro, per migliorare le diagnosi prenatali con l'addestramentio di 4 ecografisti entro un anno e l'acquisto delle strumentazioni necessarie entro il 2009 nei Distretti di Parma e Borgotaro e nel Servizio di diagnostica prenatale. Per la politica del farmaco si promuoverà un maggior utilizzo dei farmaci equivalenti.

Si lavorerà nella salute mentale per riqualificare l'offerta residenziale, potenziare il sostegno alla domiciliarità, innovare l'offerta e coinvolgere sempre più pazienti e familiari. Investimenti anche per alzare la sicurezza trasfusionale, mentre la raccolta di sangue intero sarà affidata alle associazioni dei donatori. 

Investimenti anche in direzione della promozione di stili di vita sani: una scelta necessaria, visti i dati che raccontano come in provincia i fumatori siano il 39%, le persone sovrappeso il 38% e coloro che assumono almeno 5 porzioni quotidiane di frutta o verdura appena il 15%.

Sul fronte della sicurezza per contrastare gli infortuni il tasso di controllo sulle unità locali sarà portato al 9% quest'anno e al 10% nel 2010, mentre sono previste - tra l'altro - azioni di prevenzione mirata sui 18-25enni fermati per guida in stato di ebbrezza.

Si lavorerà per migliorare l'organizzazione della rete ospedaliera complessiva che vanta comunque già buoni risultati: nel 2007 a fronte di un 14% di pazienti parmensi che andavano a farsi curare  fuori provincia, si egistrava un tasso di ricovero di pazienti di altre province pari al 14,5% nelle strutture Ausl e del 22% nell'Azienda Ospedaliera.

Per verificare la rilevanza delle scelte individuate e la loro incidenza sui livelli di salute e benessere nel territorio, si è tenuto l'evento "La sanità del futuro. Il PAL 2009-2011: priorità e obiettivi" mercoledì 15 aprile 2009 dalle ore 8.30 alle ore 13.30 presso l'Auditorium del Carmine del Conservatorio di Musica in via E. Duse, 1 a Parma. 

I Relatori:

. Vincenzo Bernazzoli, Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e  Sanitaria e della Provincia di Parma

. Massimo Fabi, Direttore Generale dell'Azienda USL di Parma

. Sergio Venturi, Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria  di Parma

. Ettore Brianti, Direttore Sanitario dell'Azienda USL di Parma

. Luca Sircana, Direttore Sanitario dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

. Nicola Florindo, Dirigente dell'Ufficio di Supporto della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Parma

. Ennio Amori, Direttore del Dipartimento Tecnico e delle tecnologie Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

. Gabriele Annoni, Dirigente dell'Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie della Provincia di Parma

. Rita Cavazzini, Direttore del Distretto Sud-Est - AUSL di Parma

. Roberto Delsignore, Direttore del Dipartimento Medico polispecialistico I Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

. Gian Luca Giovanardi, Direttore del Presidio ospedaliero aziendale AUSL di Parma

. Giuseppina Rossi, Dirigente Medico Programma aziendale Cure Primarie - AUSL di Parma

. Marsilio Saccavini, Direttore del Dipartimento Geriatrico-riabilitativo Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

. Maria Rosa Salati, Direttore del Distretto di Fidenza AUSL di Parma

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modificato:giovedì 16 aprile 2009

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