Sicurezza alimentare, controlli mirati sul corretto uso dei farmaci nei bovini

Le verifiche del Servizio veterinario dell'Ausl nel 2009: sostanziali regolarità nei 163 allevamenti provinciali ispezionati, con 1.030 capi controllati

L’uso del farmaco veterinario negli allevamenti di bovini destinati alla produzioni di alimenti è regolamentata da norme nazionali ed europee, a tutela del consumatore, per garantire che, sulle nostre tavole, arrivino cibi sicuri.

Il Servizio veterinario dell’AUSL di Parma svolge, quindi, controlli sui produttori di alimenti, sia a livello primario - allevamenti - che nella fase di trasformazione e distribuzione.

Nell’ambito di questa attività, nel 2009, sono stati fatti controlli mirati alla rilevazione del  corretto utilizzo di farmaci veterinari su 163 allevamenti di bovini nella nostra provincia. Complessivamente, su 1060 capi è stato verificato il rispetto delle modalità di somministrazione, registrazione ed i tempi di sospensione dei farmaci utilizzati.

I risultati ottenuti indicano che, su 163 allevamenti controllati, 7 allevamenti hanno rilevato non conformità maggiori (che hanno comportato sanzioni amministrative) e 14 non conformità minori (prescrizioni operative nei confronti degli allevatori). Per quanto riguarda i singoli capi di bestiame, 7 animali, sui 1060 controllati, sono stati inviati al macello senza il rispetto dei tempi di sospensione dal trattamento farmacologico, necessari a eliminare i residui nelle carni e 22 sono stati inviati, rispettando il tempo di sospensione, ma non comunicando al macello che i capi erano comunque stati oggetto di trattamento farmacologico.

 “I risultati ottenuti dai controlli mirati – spiega Paolo Cozzolino, direttore del Servizio Veterinario dell’AUSL di Parma – evidenziano una situazione di sostanziale regolarità degli allevamenti provinciali. L’uso del farmaco veterinario nei bovini è conforme agli standard nazionali. Non solo. Queste verifiche rappresentano un idoneo strumento di controllo in grado di incidere anche in senso pro attivo sui comportamenti attuati dai  singoli allevatori. Nel 2008, infatti, su 53 allevamenti controllati, 14 hanno presentato non conformità maggiori e sui complessivi 1100 capi di bestiame, 41 sono stati trovati positivi. Le non conformità minori, invece, sono state riscontrate su 31 allevamenti, per complessivi 90 capi di bestiame. E’ evidente, quindi – conclude Cozzolino – che questi controlli, a partire dal 2008, hanno determinato un miglioramento della situazione “in campo”, inducendo comportamenti virtuosi degli allevatori sulla scorta proprio della probabilità di incorrere in un controllo efficace”.

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modificato:giovedì 22 aprile 2010

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