Tempi d’attesa, buone performance nelle aziende sanitarie parmensi

Dichiarazione congiunta dei direttori generali di Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria

Negli ultimi tre anni le Aziende sanitarie di Parma hanno sostenuto investimenti rilevanti per raggiungere gli attuali buoni standard di qualità dell’offerta nelle prestazioni specialistiche a livello provinciale, fino al punto che l’obiettivo programmato per il 2009 è quello del mantenimento dei livelli fornitura attuali.

Secondo le rilevazioni di marzo, per esempio, il tempo di attesa medio a livello provinciale per una Risonanza magnetica nucleare va da un minimo di due giorni (addome) a un massimo di 20 (colonna-articolare), per le mammografia si è passati dagli oltre 100 giorni di attesa del 2006-2007 agli attuali 15 giorni di attesa media, per la Tac invece si va da 20 giorni (cerebrale) a 40 (addome), mentre per le visite cardiologiche i tempi medi sono di 12 giorni e per l’ecografia 25 giorni. L’unica attuale criticità è rappresentata dalle visite oculistiche, per la quale le due Aziende sanitarie hanno in corso un programma d’intervento specifico.

Questi risultati sono il frutto della collaborazione stretta tra le due Aziende sanitarie, e degli accordi con il privato accreditato, in coerenza con la programmazione pluriennale definita dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria sulle linee guida stabilite dalla Regione Emilia-Romagna.
 
I piani di contenimento dei tempi d’attesa per le prestazioni specialistiche hanno potuto contare, infatti, su ingenti risorse economiche sostenute dalle due Aziende sanitarie per migliorare e stabilizzare l’offerta. Gli investimenti totali dal 2004 al 2008 sono passati da 24,6 a 39,2 milioni (+59,3%), aumentando sia l’offerta delle due Aziende sanitarie che del privato accreditato.
 
L’iniziativa presentata recentemente dal Comune di Parma, di cui prendiamo atto, agisce nell’ambito di un rapporto squisitamente privatistico dei cittadini con le strutture private accreditate. La stessa iniziativa si aggiunge pertanto, e si distingue nettamente, dall’offerta pubblica sia nelle modalità d’accesso che di contribuzione al costo.
Infatti, l’accesso all’offerta pubblica è garantito dalla rete dei Centri unificati di prenotazione (Cup), e la compartecipazione alla spesa è definita da normative nazionali e regionali (ticket o diritto all’esenzione, quindi fruizione gratuita, in base a patologie o età).

Ufficio Stampa

Alberto Nico – 320 8391412
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modificato:giovedì 2 aprile 2009

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