Tutela dei minori,
il ruolo della scuola

Firmate in Provincia le Linee guida per la gestione di situazioni di sospetto abuso e maltrattamento

Parma, 11 dicembre 2009 – Un documento “di servizio”, per supportare insegnanti e presidi nella gestione di situazioni complesse come quelle legate al maltrattamento e all’abuso dei minori. Si presentano così le “Linee guida per le Istituzioni scolastiche nella fase di prevenzione, rilevazione e segnalazione delle situazioni di sospetto abuso/maltrattamento, pregiudizio in danno di minori e disagio giovanile”, condivise e firmate oggi in Provincia dai tanti enti territoriali che compongono il tavolo provinciale interistituzionale per la tutela dei minori: dalla Provincia alla Questura e al Comando provinciale dei Carabinieri, dall’Ufficio scolastico provinciale ai Comuni capidistretto, e poi il Tribunale per i minorenni dell’Emilia Romagna, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, la Procura presso il Tribunale ordinario di Parma.
Tutto ciò muove dal ruolo di assoluto primo piano che la scuola può giocare e gioca anche in questo tema: in ambito provinciale l’analisi del trend quali-quantitativo dei dati evidenzia infatti che i minori vittime di sospetto abuso e maltrattamento nel 60% dei casi raccontano quanto è successo ad adulti di riferimento appartenenti alla rete extrafamiliare (insegnanti, educatori, allenatori, genitori di amici, catechisti, ecc…) e che la scuola nel 15% dei casi è l’istituzione che si fa carico di portare la situazione all’attenzione dei Servizi sociali, delle Forze dell’ordine o dell’Autorità giudiziaria.

Tre gli argomenti chiave sui quali si articola il documento: ciò che la scuola deve fare, e come deve farlo, nei casi di minori in situazioni di sospetto abuso e maltrattamento, dalla rilevazione alla denuncia alle autorità; ciò che la scuola deve fare in situazioni di disagio più lieve, dalla segnalazione ai servizi sociali alla definizione di un percorso comune di supporto al minore; ciò che la scuola deve fare quando i minori commettono reati, dalla segnalazione a servizi sociali alla denuncia – nei casi più gravi – all’autorità giudiziaria.

“Non si tratta di una semplice dichiarazione d’intenti ma di uno strumento di lavoro che mette in campo professionalità, azioni comuni, soggetti diversi che possano agire su un terreno così delicato e complesso - ha detto in apertura l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani -. Credo che in questo momento stiamo facendo qualcosa di molto importante per la nostra comunità, perché tutti abbiamo uno straordinario bene comune da difendere che è quello dei diritti dell’infanzia. Diritti di crescita, di benessere, di felicità”. “In tutto ciò – ha osservato il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Armando Acri - la scuola ha un ruolo fondamentale, perché ogni giorno è in contatto quotidiano con gli alunni e con le famiglie. Queste linee guida rappresentano uno strumento utilissimo per gli operatori scolastici, per il loro lavoro quotidiano”. Per Maura Forni, responsabile del Servizio politiche familiari, infanzia e adolescenza della Regione Emilia Romagna, “il pregio principale di queste linee guida è quello di avere un approccio molto concreto, operativo. Proprio per questo rappresentano un bel passo avanti”. Per il presidente del Tribunale per i Minorenni di Bologna Maurizio Millo “siamo di fronte a un esempio positivo di collaborazione tra le istituzioni. Adesso si apre la fase della sua messa in pratica, ma la base mi sembra davvero molto buona. È uno strumento molto valido per chi lavora in situazioni difficili. In queste pagine ci sono tante risposte, ci sono tanti indirizzi operativi che reputo utilissimi”. “Tutto questo – ha osservato il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna Ugo Pastore - è testimonianza dell’adozione di una prospettiva culturale che è importante che venga tenuta presente dalle istituzioni. In questo senso il fatto che la Provincia di Parma consideri la tutela delle giovani generazioni una priorità assoluta è un segnale di rilievo”. Tra i firmatari anche il procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Parma Gerardo La Guardia.

Pieno appoggio dalle Forze dell’Ordine. “C’è il problema grave del bullismo, quello dell’avvicinamento in età sempre minori al mondo della droga e all’alcol, il disagio giovanile: c’è tantissimo da fare, e questo documento può esser d’aiuto”, ha commentato il questore Gennaro Gallo. “È uno strumento che ci permette di lavorare insieme proficuamente”, ha confermato il comandante provinciale dei carabinieri Paolo Cerruti, che ha aggiunto: “Noi siamo sempre disponibili verso le istituzioni scolastiche nel momento di affrontare la problematica del disagio giovanile in modo scientifico, coordinato ed efficace”.

“Ora il lavoro che ci aspetta è di continuazione – ha osservato il direttore generale dell’Ausl Massimo Fabi - sapendo che il percorso di miglioramento dell’integrazione non finisce mai e ha sempre bisogno di strumenti tecnici e operativi specifici”.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche Lucia Ferrari, delegata dal presidente del Comitato di Distretto di Parma Fabrizio Pallini, il dirigente tecnico dell’Ufficio Scolastico Regionale Luciano Rondanini, il coordinatore delle prestazioni socio-sanitarie dell’Azienda Usl di Parma Romano Superchi e la responsabile dei Servizi Sociali dell’Azienda Sociale Sud Est Stefania Miodini.

L’attività di tutela dei minori e le linee guida

La definizione delle Linee guida si pone in piena continuità con l’attività interistituzionale per la tutela dei minori promossa dalla Provincia di Parma dal 2003, con il fattivo contributo dell’Autorità giudiziaria ordinaria e minorile, delle Forze dell’Ordine, dei Servizi Socio – Sanitari del territorio, dell’Azienda Usl, dell’Azienda Ospedaliera e dell’Ufficio Scolastico Provinciale: un’attività volta a promuovere un percorso condiviso per mettere a sistema risposte capaci di cogliere i numerosi bisogni emergenti e di consolidare buone prassi a livello provinciale, a garanzia di un intervento efficace a tutela dei minori.

La prima rilevante tappa di quell’attività è costituita dal Protocollo interistituzionale per la tutela dei minori in situazioni di sospetto abuso e maltrattamento, firmato a Parma nel 2008, che trova ora un ulteriore momento di attuazione e traduzione operativa nella definizione e nella sottoscrizione delle Linee guida per le Istituzioni scolastiche, elaborate e condivise grazie al lavoro di confronto, analisi e definizione di buone prassi dei componenti del Tavolo provinciale.

La complessità e la multifattorialità del fenomeno dell’abuso e del maltrattamento infantile, infatti, comportano il relazionarsi con una pluralità di contesti (da quello giudiziario a quello dei servizi territoriali) caratterizzati da linguaggi e obiettivi specifici, che necessitano di essere conosciuti ed integrati. Linguaggi e obiettivi spesso differenti rispetto a quelli propri del mondo della scuola. A partire da questa consapevolezza, le Linee guida per le Istituzioni scolastiche vogliono essere uno strumento rivolto a insegnanti e dirigenti scolastici per facilitarli nella gestione di situazioni che vedono minori in condizioni di disagio o grave pregiudizio e che, pertanto, richiedono interventi appropriati sotto il profilo educativo e normativo. Le linee guida rappresentano un ulteriore passo avanti nella definizione di modalità d’intervento omogenee che permettano alle Istituzioni scolastiche di affrontare problematiche così complesse con prassi condivise, all’interno di una rete di Servizi integrati caratterizzata dalla fattiva collaborazione anche delle Forze dell’Ordine e dell’Autorità giudiziaria.

Per consentire un’effettiva traduzione delle prassi individuate con le Linee Guida nell’operatività quotidiana, è previsto un percorso di formazione per l’anno 2010 – 2011, rivolto a tutti gli ordini e i gradi di scuola della provincia di Parma.
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modificato:lunedì 14 dicembre 2009

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