Vittime di torture, Ausl partner di un progetto Ue promosso da Ciac

L'iniziativa presentata in conferenza stampa nella sede del Centro immigrazione asilo e cooperazione

Si chiama “Lontani dalla violenza - Progetto di realizzazione e condivisione di servizi territoriali per la presa in carico integrata delle persone vittime di tortura”.
Ed è un progetto, presentato oggi in conferenza stampa, che intende sperimentare un modello di presa in carico integrato sociale e sanitario di persone vittime di tortura, da diffondere e replicare successivamente sul territorio nazionale.

Le Associazioni e gli  enti che hanno promosso il Progetto – 12 realtà di varie regioni italiane, di cui Ciac Onlus è capofila - realizzeranno complessivamente, a livello nazionale, interventi di aiuto in favore di 200 persone vittime di tortura, tramite percorsi individuali di tutela, cura e riabilitazione.

Si tratta di persone richiedenti asilo e rifugiate, già presenti sul territorio nazionale, spesso in condizioni di grave disagio sociale ed abitativo, prive di supporti specifici per affrontare le conseguenze dei traumi subiti (violenze fisiche e psicologiche a seguito di conflitti, persecuzioni, lunghe detenzioni), che necessitano di specifici interventi di riabilitazione che tengano conto delle varie dimensioni personali compromesse dalle terribili esperienze vissute.

Il Progetto è finanziato dal FER Fondo Europeo per i Rifugiati, in attuazione di normative di tutela internazionali che richiedono agli Stati dell’Unione Europea di individuare le vittime di tortura e di gravi violenze e di assicurare loro un'attenzione specifica rispetto alle condizioni di accoglienza.

Vittime di tortura: una realtà anche a Parma
La presenza di richiedenti asilo e rifugiati vittime di tortura è da anni una realtà anche sul territorio di Parma e Provincia. I dati dello Spazio Salute Immigrati dell’Azienda Usl di Parma rivelano come circa il 25% dei rifugiati e richiedenti asilo che si sono rivolti in questi anni al Servizio siano vittime di tortura e violenza estrema. Tale dato è confermato dagli operatori dello Sportello Provinciale Asilo gestito da Ciac Onlus, che ha assistito nel 2008 circa 350 rifugiati in condizione spesso di grave disagio.

A partire dal 2001, a fronte delle richieste di aiuto che queste persone hanno iniziato a presentare ai servizi del territorio, sono state avviate alcune esperienze che hanno sperimentato percorsi di risposta integrata socio-sanitaria tra istituzioni e realtà del volontariato: ricordiamo in particolare la “Rete nazionale per il supporto e la riabilitazione delle vittime di tortura”, progetto europeo coordinato da ICS (Consorzio Italiano Solidarietà) che aveva come patners locali Ciac onlus, Azienda Usl di Parma e Provincia di Parma; il Progetto “Terra d’Asilo” inserito nella rete nazionale SPRAR (Servizio Nazionale di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), presentato dal Comune di Fidenza come capofila della rete costituita da 27 Comuni della Provincia di Parma, promosso e gestito da Ciac onlus  in collaborazione con l’Amministrazione provinciale e l’Azienda Usl Parma; il Progetto “Emilia Romagna terra d’asilo”, coordinamento regionale affidato dalla Regione Emilia-Romagna all’Assessorato Servizi Sociali della Provincia di Parma, che ha promosso il Protocollo regionale  in materia di asilo e rifugiati.

Il Progetto Lontani dalla violenza si colloca quindi in continuità con un percorso di riflessione ed intervento sul tema della tortura – ancora poco noto nelle sue implicazioni mediche e sociali - a cui hanno contribuito negli ultimi anni diverse realtà pubbliche e del volontariato di Parma e provincia, offrendo la possibilità di rafforzare le collaborazioni esistenti ed offrire nuovi strumenti di azione ed intervento.
L’esperienza di questi anni ha evidenziato come il recupero di  condizioni di benessere per i soggetti vittime di tortura/violenza necessiti di interventi socio-sanitari integrati comprensivi, laddove necessario, di interventi di mediazione linguistica ed interculturale.

IL PROGETTO A PARMA
A Parma saranno 10 i richiedenti asilo e rifugiati che potranno essere aiutati a recuperare condizioni di benessere ed autonomia con supporti di accoglienza, con interventi sociali, sanitari e di riabilitazione specifica. Si tratta di persone che già vivono nella nostra Provincia, di cui alcune in attesa di ricevere accoglienza.
Il Progetto sarà realizzato tramite la creazione di un’équipe multidisciplinare costituita da operatori socio-sanitari degli enti promotori a livello provinciale: Ciac Onlus, Azienda Usl, Consorzio delle Cooperative di Solidarietà Sociale.

Tramite la definizione di percorsi individualizzati, saranno resi disponibili per un tempo di 6 mesi opportunità di accoglienza abitativa temporanea, interventi sanitari di riabilitazione, percorsi di inserimento formativo in cooperative sociali, azioni di supporto linguistico e di mediazione interculturale.
E’ intento del Progetto inoltre favorire una migliore conoscenza delle problematiche connesse alla presa in carico di soggetti vittime do tortura tra gli operatori sociali e sanitari, tramite attività di formazione ed aggiornamento che saranno svolte nei prossimi mesi, con l’obiettivo di arrivare a definire di linee-guida e prassi operative che possano supportare in futuro il lavoro dei Servizi.

La tortura
Ancora oggi, in molte parti del mondo, la tortura è una pratica comune che coinvolge uomini, donne, bambini ed anziani. Studi condotti in Europa segnalano come fino a 35% dei rifugiati abbiano subito tortura. Oltre alle conseguenze sul piano fisico e psichico, che si ripercuotono su tutto l’arco della loro vita, le vittime di tortura  subiscono traumi in relazione alle modalità del percorso migratorio, alle condizioni di vita incontrate una volta arrivati in Europa, al distacco forzato dalla propria famiglia e comunità.
Spesso i pazienti vittima di tortura presentano manifestazioni cliniche multiple e complesse per le quali sono necessari approcci multispecialistici, multidisciplinari e multidimensionali.

Alla conferenza stampa, nella sede di Ciac Onlus, sono intervenuti:

Massimo Fabi - Direttore generale Azienda Usl di Parma
Adele Tonini - Medico, coordinatore del progetto
Davide Rossi - Consorzio delle Cooperative di Solidarietà Sociale
Emilio Rossi - Presidente di CIAC

Informazioni

Ciac Onlus
v.le Toscanini n. 2/a
43100 Parma
tel 0521 503440
fax 0521 507529
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modificato:lunedì 29 giugno 2009

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