Nel 2014, con 17,8 dosi ogni mille abitanti-die, si è registrata una parziale ripresa (+ 5%) dei consumi di antibiotici in Emilia-Romagna rispetto al 2012 che aveva chiuso un triennio di significativo calo (il dato 2014 è comunque il più basso degli ultimi otto anni, ad eccezione del 2012). Rispetto alle antibioticoresistenze, i dati del sistema di sorveglianza dell’Emilia-Romagna hanno registrato nel 2014 una ripresa delle resistenze di alcuni microrganismi appartenenti al gruppo degli enterobatteri, in particolare Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae che da soli causano il 40% delle batteriemie (infezioni del sangue) diagnosticate in Emilia-Romagna; l’incremento delle batteriemie causate da questi microganismi è stato rispettivamente del 12% e del 15% rispetto al 2013. I consumi di antibiotici nei bambini (fino ai 14 anni) sono in diminuzione dal 2010: 1002 prescrizioni all’anno ogni mille bambini nel 2014, erano state 1063 nel 2013, 1161 nel 2010. Il tasso di prescrizione è più elevato nei mesi invernali e mostra un andamento in linea con quello delle infezioni respiratorie. I consumi di antibiotici in ospedale degli ultimi cinque anni mostrano una tendenza in lieve aumento fino al 2013 (92,9 dosi medie giornaliere ogni cento giornate di degenza), mentre i consumi del 2014 (92,6) risultano sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente.
Antibiotici. Efficaci se necessari, dannosi se ne abusi
Torna la campagna informativa per un uso corretto e responsabile di questi farmaci
“Antibiotici. E’ un peccato usarli male: efficaci se necessari, dannosi se ne abusi”: torna la campagna informativa della Regione Emilia-Romagna per favorire un uso corretto e appropriato degli antibiotici.
L'uso eccessivo di antibiotici rende i microbi resistenti e riduce, nel tempo, l'efficacia di questi farmaci. Se si usano inutilmente potrebbero non funzionare più in caso di reale necessità.
La resistenza dei batteri agli antibiotici è un vero problema di sanità pubblica, come testimoniato dai dati epidemiologici a livello nazionale e internazionale, perché favorisce il diffondersi di germi ancora più resistenti agli antibiotici e sempre più difficili da contrastare.
Per esempio, per alcune infezioni comuni come raffreddore e influenza, gli antibiotici non servono. In questi casi, la soluzione migliore è aspettare che l’infezione faccia il suo decorso naturale, usando solo rimedi per alleviare i sintomi.
L’invito rivolto ai cittadini è di lasciare che sia il medico a decidere se gli antibiotici servono oppure no.
Se il medico prescrive l’antibiotico, bisogna seguire alcune regole: rispettare dosi e orari indicati; completare tutte le dosi anche se dopo un paio di giorni ci si sente meglio; contattare il medico se compaiono effetti indesiderati.
In ogni caso, non utilizzare mai antibiotici senza prima aver consultato il proprio medico di famiglia o pediatra di fiducia.
Scarica il materiale informativo:
Opuscolo per gli ambulatori dei medici di famiglia
Opuscolo per gli ambulatori dei pediatri
Note
modificato: | venerdì 5 febbraio 2016 |
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