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No al doping: la campagna della Regione Emilia-Romagna "Positivo alla salute"

Promuovere la salute delle persone che praticano sport, attraverso una corretta informazione sugli effetti dannosi delle pratiche dopanti e attraverso iniziative di prevenzione. Con un'attenzione particolare ai più giovani, ai dilettanti, a chi fa sport a livello amatoriale

"Positivo alla salute" è la campagna della Regione Emilia-Romagna per il contrasto al doping, che prevede la distribuzione di materiali informativi e vademecum, iniziative nelle scuole e nei luoghi dello sport per promuovere l'attività fisica e sensibilizzare sui pericoli del doping, un sito internet con un database delle sostanze dopanti e approfondimenti di tipo divulgativo e a carattere scientifico, un protocollo di test e analisi del Centro regionale antidoping di Modena per tutelare la salute chi pratica attività agonistica e non agonistica.

Per la campagna, la Regione coinvolge grandi atleti dello sport che accettano di sottoporsi ai controlli di salute previsti dal protocollo del Centro di Modena. I primi sono stati, nei mesi scorsi, i nuotatori statunitensi Kimberly Vanderberg, Randall Bal e il serbo Milorad Cavic.

La campagna nasce dall’attività degli assessorati regionali alle politiche per la salute e allo sport, cultura, progetto giovani della Regione con il supporto del Centro regionale antidoping.

«Vogliamo agire nell’ottica della promozione della salute pubblica», ha spiegato l’assessore alle politiche per la salute Giovanni Bissoni nel corso della presentazione della campagna, che si è svolta a Milano (a Palazzo Giureconsulti). «Il tema del doping c’è perché c’è una cultura diffusa della tolleranza che aumenta il business - ha aggiunto - Vogliamo agire concretamente su questa cultura, per la tutela della salute: combattendo la sedentarietà e promuovendo l’attività fisica, le scelte responsabili e lo sport sano, contro la cultura del doping». L’assessore Bissoni ha poi ricordato che la Regione concluderà con il Coni un accordo per promuovere ulteriori attività di consulenza e formazione.

I medici dei Servizi di medicina dello sport delle Aziende Usl , gli specialisti del Centro regionale antidoping saranno presenti in occasione di altre manifestazioni sportive, e in quelle occasioni inviteranno gli atleti a sottoporsi ai test di laboratorio sopra citati, e daranno informazioni e suggerimenti ai presenti.

Il primo appuntamento con le iniziative della campagna è il 12 giugno, in occasione della tappa modenese del Biogiro, Giro d’Italia per dilettanti organizzato con il contributo della Regione.

Il sito internet Positivo alla salute: il sito si propone come un luogo di riferimento per qualsiasi informazione o dubbio sul tema del doping e i rischi per la salute, con una banca dati (a disposizione di tutti) delle sostanze che hanno caratteristiche dopanti. E' possibile inoltre consultare pubblicazioni e  documentazione a carattere scientifico.

Il sito fornisce riposte per praticare uno sport "pulito", dal "vademecum per lo sportivo sano" a una sezione dedicata all'alimentazione. Altro tema approfondito è l'"uso e abuso di farmaci", mentre la sezione "cosa fare?" fornisce alcune brevi indicazioni  all'atleta e al preparatore o all'allenatore (nei casi, ad esempio, di affaticamento, infortunio, vertigini e stanzhezza improvvisa; o qualora venga consigliata l'assunzione di un integratore sconosciuto o di un farmaco dopante; o ancora nel caso di assunzione di sostanze dopanti per errore). Completa l'area, una sezione dedicata alla "storia del doping" e un glossario. 

Tra i materiali multimediali, l'intervista ai testimonial (per il momento, è disponibile il contributo di Milorad Cavic). E il cartoon "Al fuoco, al fuoco".
I test di laboratorio per verificare la salute di chi pratica sport.

La campagna costituisce la premessa base per un programma di controlli sulla salute delle persone che praticano sport a livello amatoriale, anche a titolo di prevenzione. Attraverso i test di laboratorio, vengono accertate le condizioni dell'atleta (nelle diverse condizioni di sforzo e a secondo dell'intensità dell'allenamento) e acquisite informazioni sugli effetti delle sostanze dopanti sul suo organismo (anche per individuare in diverse situazioni di sforzo e gradi di allenamento, permettendo inoltre di evidenziare e prevenire condizioni patologiche legate all’uso scorretto farmaci, integratori o altre sostanze 

I campioni di nuoto Milorad Cavic (argento alle Olimpiadi di Pechino nei 100 metri farfalla), Kimberly Vandenberg (bronzo a Pechino nella staffetta 4x200 metri) e Randall Bal (primatista mondiale dei 50 dorso) hanno effettuato gli esami  nelle strutture del Centro regionale antidoping di Modena.

La Regione Emilia-Romagna è impegnata da alcuni anni in iniziative di contrasto al doping, in particolare a livello sportivo amatoriale. Il Progetto regionale per la lotta al doping è condotto come intervento di tutela della salute pubblica (con l’obiettivo di contenere la diffusione del doping): su questo fronte è stato costituito un gruppo di lavoro interassessorile (politiche per la salute, sport e scuola).
Nel 2006 sono stati istituiti la Consulta regionale per la lotta al doping e il Centro regionale antidoping, con sede a Modena.

Il Centro regionale antidoping si è sviluppato sulla base del progetto “Tallone d’Achille - come partecipare senza farsi male” che, fra l’altro, attraverso il servizio “Telefono pulito” offre informazioni  sul doping, in forma anonima (800 170.001, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 16).

Proprietà dell'articolo
fonte:portale Saluter, Bologna 21 aprile 2009
modificato:venerdì 24 aprile 2009

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