Aids, la campagna regionale continua

"Proteggersi sempre. Discriminare mai". Obiettivo: contrastare la sottovalutazione del rischio e il pregiudizio nei confronti di chi è malato

Proteggersi sempre. Discriminare mai” è lo slogan della campagna regionale di comunicazione per la lotta all'Hiv/Aids.

Nell’edizione 2014-2015, particolare attenzione è dedicata al contrasto dello stigma, il pregiudizio nei confronti delle persone sieropositive o malate di Aids. Due le fasi della campagna: la prima, lanciata in occasione della Giornata mondiale del 1° dicembre, prevede la diffusione di uno spot radio sulle principali emittenti radiofoniche e la distribuzione di un manifesto nelle sedi dei servizi delle Aziende sanitarie e nelle farmacie. La seconda fase, prevede la realizzazione di uno spot video e di cartoline informative per le sale d’attesa e per le sedi dei servizi delle Aziende sanitarie e per le farmacie. Sul web, una campagna informativa attraverso il motore di ricerca Google e il canale di video Youtube.

Il Numero verde Aids 800 856080 è gestito dall’Azienda Usl di Bologna per tutto il Servizio sanitario regionale (attivo dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18; il lunedì anche dalle 9 alle 12).

Il sito internet www.helpaids.it è dedicato al tema e offre anche consulenze in anonimato, a cui risponde un’equipe di infettivologi, psicologi, ginecologi e ostetriche ed è gestito dalle Aziende sanitarie di Modena per tutto il Servizio sanitario regionale.

Note

I dati sulle infezioni da Hiv in Emilia-Romagna

Nel 2013 (dati al 31 dicembre) le nuove diagnosi di infezione da Hiv tra i residenti in Emilia-Romagna sono state 300, pari a 6,7 casi ogni centomila abitanti, e mostrano un calo rispetto agli anni precedenti (365 nel 2012, 361 nel 2011, 389 nel 2010). Queste le caratteristiche prevalenti della persona sieropositiva, sempre nel periodo 2006-2013: maschio (il 72,7% dei casi), di età tra 30 e 39 anni (33,5%), di nazionalità italiana (70,9%). Il rapporto maschi/femmine è di 2,8 maschi sieropositivi per ogni donna, in leggero aumento.
Tra le donne, la fascia di età con più diagnosi risulta più bassa rispetto ai maschi: 20-29 anni. La modalità di trasmissione principale si conferma essere quella sessuale: negli otto anni di osservazione ha raggiunto l’86,1% di tutte le diagnosi di Hiv (e l’88% nel solo 2013) e il 54,4% è dovuta a rapporti eterosessuali non protetti (31,7% omosessuali o bisessuali).

La percezione di aver adottato comportamenti a rischio tra le persone risultate positive all’Hiv è molto bassa: il 23,8% l’ha dichiarata come motivazione di esecuzione del test (mentre nel 48,2% dei casi per sospetta patologia correlata all’Hiv o per sospetta malattia a trasmissione sessuale). Il 20% di tutte le donne con diagnosi di Hiv ha scoperto di essere sieropositiva in occasione dei controlli per gravidanza (erano il 18,8% l’anno precedente). Le persone che giungono tardi alla diagnosi di infezione da Hiv - ovvero con Aids conclamato e/o con il sistema immunitario fortemente danneggiato (denominate “late presenters”) - sono il 50,3% di tutte le diagnosi Hiv nel periodo 2006-2013, mentre a livello nazionale la proporzione è maggiore: negli ultimi anni si è attestata intorno al 57%.

Rapporto: "Lo stato dell'infezione da Hiv/Aids in Emilia-Romagna - dati al 31 dicembre 2013"

Proprietà dell'articolo
modificato:martedì 5 maggio 2015

In caricamento...