Bronchiolite da virus respiratorio sinciziale (VRS): la profilassi con anticorpi monoclonali
Gratuita e su base volontaria, protegge i bambini più piccoli dalla pericolosa infezione, principale causa di ricovero in ospedale. Qui tutte le informazioni utili
Per la stagione autunno/inverno 2024-2025, in Emilia-Romagna viene offerta gratuitamente ai nuovi nati nella stagione autunno-inverno la profilassi con anticorpi monoclonali per la prevenzione della bronchiolite da virus respiratorio sinciziale (VRS), un’infezione delle vie respiratorie e principale causa di ricovero in ospedale per i bambini molto piccoli.
La profilassi viene inoltre offerta ai nati prematuri o con patologie che li predispongono a sviluppare problemi respiratori.
A differenza degli adulti, che a volte possono contrarre infezioni da VSR senza sintomi, i bimbi nel primo anno di vita mostrano quasi sempre sintomi. Alcuni dei più comuni sono: raffreddore, febbre, tosse che può progredire fino all'affanno, inappetenza, pause durante la respirazione. Nei casi più gravi l'infiammazione di bronchi e bronchioli dei polmoni può determinare una severa difficoltà respiratoria, che può rendere necessario il ricovero, talvolta anche in terapia intensiva.
Diversi bambini poi, dopo aver contratto la malattia, possono rimanere più sensibili ad altre infezioni e sviluppare malattie delle vie respiratorie, come il broncospasmo.
Non esiste una terapia specifica e mirata contro la bronchiolite in fase attiva: la prevenzione dunque risulta il modo migliore per proteggere il bimbo.
Attualmente non sono disponibili vaccini per prevenire la bronchiolite, ma possono essere utilizzati anticorpi monoclonali, cioè proteine prodotte in laboratorio che agiscono come gli anticorpi del nostro sistema immunitario. Dunque, riconoscono e neutralizzano il virus, impedendogli di infettare le cellule delle vie respiratorie.
L’anticorpo monoclonale oggi disponibile per la profilassi è il nirsevimab. Il Servizio sanitario regionale offre questo farmaco gratuitamente e su base volontaria a tutti i nuovi nati nella stagione a maggior rischio di ammalarsi, cioè in autunno/inverno.
Il nirsevimab viene somministrato al neonato dopo le prime ventiquattro ore di vita, in ospedale, mediante un’unica iniezione. Il farmaco lo protegge per circa 5 mesi.
PERCHÉ ADERIRE
L’anticorpo monoclonale nirsevimab, approvato dall'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), è:
- sicuro - Il farmaco ad oggi si è dimostrato sicuro, privo di rilevanti effetti collaterali. Sono possibili lievi reazioni, come rossore sulla pelle nella sede di iniezione o leggera febbre transitoria. In molti Paesi viene già utilizzato con successo e le società scientifiche italiane di Pediatria e di Neonatologia ne sostengono l’adozione sul territorio nazionale.
- efficace - Studi scientifici osservazionali europei e nazionali – cioè ricerche effettuate in condizioni di “vita reale” - dimostrano che la profilassi riduce significativamente il rischio di sviluppare forme gravi di bronchiolite e di ricoveri ospedalieri (riduzione di circa 80%) con evidenti benefici sulla salute dei bambini e sul benessere delle famiglie.
- facile da somministrare e a lunga durata - Richiede una singola somministrazione in ambiente ospedaliero e protegge il bimbo per circa 5 mesi, quindi per l’intera stagione epidemica.
I genitori sono invitati ad aderire a questa innovativa e importante opportunità per la salute del vostro bimbo. Per qualsiasi dubbio o per chiarimenti, è possibile rivolgersi al pediatra o ai professionisti del Punto nascita.
modificato: | lunedì 21 ottobre 2024 |
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