Restrizione fisica - Raccomandazioni sull'utilizzo delle misure di restrizione fisica e Procedura per la riduzione delle misure di restrizione fisica nelle case residenza per anziani non autosufficienti
In seguito all’osservazione del frequente utilizzo di mezzi coercitivi e dall’evidenza della disomogeneità dei percorsi attraverso i quali si perviene al loro utilizzo, nonché dalla consapevolezza che gli ospiti delle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani risultano sempre più spesso non autosufficienti o affetti da disturbi cognitivi e comportamentali di grado severo, è emersa la necessità di affrontare il problema della contenzione nelle strutture per anziani nelle sue implicazioni socio sanitarie, deontologiche e medico legali.
Contemporaneamente, nell’avviare il percorso di accreditamento dei servizi socio-sanitari, la Regione Emilia Romagna con la delibera di giunta regionale n. 514/2009 e smi al capitolo “Processi e procedure generali” ha previsto l’elaborazione di procedure e istruzioni operative per la “riduzione dell’uso terapeutico di presidi di restrizione fisica, mediante un protocollo che garantisca il loro uso corretto, il controllo ed il monitoraggio e la possibilità di verifiche sulla prevalenza d’uso in ogni struttura”(DGR 514/2009 SPCDA 8.1 e SPRA 8.1) quale requisito specifico per le strutture residenziali e semiresidenziali per anziani e disabili.
Nell’ambito del processo di accompagnamento all’accreditamento definitivo la Direzione Attività Socio Sanitarie ha dato mandato ad un gruppo di lavoro multi professionale di elaborare un documento di indirizzo ed una procedura operativa al fine di offrire a tutte le strutture accreditate del territorio provinciale strumenti culturali e professionali volti a ridurre il ricorso alle misure di restrizione fisica, nonché e percorsi e metodologie omogenee di valutazione, applicazione, verifica e monitoraggio.
I documenti “Raccomandazioni circa l’utilizzo delle misure di restrizione fisica” e “Procedura per la riduzione delle misure di restrizione fisica nelle Case Residenza per Anziani non autosufficienti”, elaborati dal gruppo di lavoro, evidenziano gli aspetti deontologici medico-legali connessi alla restrizione fisica e sottolineano altresì che la contenzione fisica può essere superata attraverso comportamenti alternativi quali, ad esempio, il sistema di cura protesico, una maggiore attenzione all’ambiente fisico, il porre al centro di qualunque azione, sempre, la persona.
I documenti, approvati con determina della Direzione Attività Socio Sanitarie n.2 del 10/03/2015, sono finalizzati a migliorare la qualità assistenziale degli anziani nelle strutture semiresidenziali e residenziali consentendo, nel contempo, agli Enti Gestori di condividere atteggiamenti, buone prassi e comportamenti positivi.
Il documento è stato inoltrato ai Dipartimenti di Cure Primarie, alle Unità di Valutazione Geriatriche ed ai Servizi Assistenza Anziani distrettuali allo scopo di garantire ampia diffusione agli Enti Gestori dei servizi residenziali e semiresidenziali per anziani.
modificato: | giovedì 7 febbraio 2019 |
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