“Curare quando non si può guarire”, il convegno per i primi 20 anni dell’hospice di Vaio
Sabato 28 settembre, all’oratorio San Michele. E’ una iniziativa delle Aziende sanitarie di Parma, cooperativa Aurora Domus e associazione dott. Bruno Mazzani per le cure palliative, nell’ambito delle celebrazioni del ventennale dell’ospedale di Vaio
25/09/2024 - “Curare” quando non si può “guarire”: l’imprescindibilità di un approccio culturale” è il titolo del convegno che si terrà sabato 28 settembre, all’oratorio San Michele, in via Carducci n. 51 a Fidenza, per celebrare i primi 20 anni di attività dell’hospice di Vaio “L’Albero della vita”.
“Questo evento vuole essere un’opportunità per riflettere sull’importanza delle cure palliative e sulla loro diffusione – afferma Anna Tedeschi, direttrice dell’hospice - Le cure palliative sono un elemento fondamentale nel percorso di assistenza: offrono supporto fisico, emotivo e psicologico non solo ai pazienti, ma anche alle loro famiglie. L’obiettivo dell’iniziativa è sottolineare l’importanza del lavoro di rete tra professionisti sanitari e istituzioni, dove pubblico e privato collaborano per il bene delle persone malate, nella consapevolezza che da soli non si può fare nulla, è solo attraverso la collaborazione e il supporto reciproco che possiamo offrire il miglior sostegno possibile ai pazienti e alle loro famiglie”. “In quest’ottica –conclude Tedeschi – l’hospice di Vaio è nodo essenziale della più ampia rete provinciale di cure palliative”.
Con inizio alle ore 8.30, dopo i saluti delle autorità, la prima sessione di lavoro moderata da Michele Meschi (direttore unità operativa complessa di Medicina interna a indirizzo diabetologico, dell’Azienda Usl di Modena) vede gli interventi di Giuseppe Chesi (già direttore del dipartimento Internistico Azienda Usl di Reggio Emilia) sul tema “Riconciliazione e desistenza terapeutica: fare di più non significa fare meglio”, segue Federica Gardini (bioeticista) con “Le cure palliative: un diritto per il cittadino, un dovere per il professionista sanitario”. Apre la seconda sessione moderata da Anna Tedeschi, Marcella Saccò (coordinatrice della rete locale di Cure palliative della provincia di Parma), che fa il punto sullo stato dell’arte della rete delle cure palliative nella provincia di Parma, seguono i medici di medicina generale certificati in cure palliative Gianluca Gorreri e Remo Piroli, che parleranno rispettivamente delle cure palliative in hospice e sul territorio. La terza sessione moderata da Barbara Bruni (direttrice unità operativa semplice di Psicologia della salute, clinica e di comunità dell’Azienda Usl di Parma), vede gli interventi di Francesca Middoni (infermiera palliativista hospice di Vaio) su “Empatia e Professionalità: l’Infermiere palliativista nel contesto delle cure palliative”, Maria Lavezzi (direttrice unità semplice di Psicologia della disabilità, cronicità e cure palliative Azienda Usl di Parma), sul contributo della psicologia nel processo di cura. Segue infine la testimonianza di un caregiver. Ogni sessione è intervallata dal dibattito. La chiusura dei lavori è prevista per le 13.30.
Il convegno è organizzato dalle due Aziende sanitarie di Parma – Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-Universitaria - dalla cooperativa Aurora Domus e dall’associazione dott. Bruno Mazzani per le cure palliative. L’evento si inserisce nell’ambito delle iniziative del ventennale dell’ospedale di Vaio.
L’HOSPICE DI VAIO
L’hospice “L’Albero della vita”, è una struttura sanitaria territoriale intermedia tra ospedale e domicilio, gestita dalla cooperativa Aurora Domus. La direzione clinico-assistenziale è infermieristica. Nel corso dell’anno, trovano accoglienza circa 300 persone affette da patologie non solo oncologiche ma anche cronico degenerative.
Il Centro è particolarmente accogliente: ci sono undici camere singole e due doppie. Il Centro è dotato di tutte le attrezzature più moderne per l’assistenza ai malati. E’ favorita la presenza dei familiari. Tutto è realizzato per offrire una permanenza confortevole. La mission del centro è rispondere ai bisogni fisici, psicologici, sociali e spirituali del paziente e della sua famiglia attraverso un’assistenza personalizzata, finalizzata a migliorare la qualità di vita. L’attività nel centro ha una peculiarità di fondo: non è mai svolta dai singoli professionisti, ma da un’équipe dedicata, costituita da infermieri, operatori di supporto, medici di medicina generale certificati in cure palliative, psicologi, volontari, musicoterapista, assistente spirituale. Collaborano anche i fisioterapisti del dipartimento cure primarie del distretto di Fidenza.
modificato: | mercoledì 25 settembre 2024 |
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