05/11/2021 - Tempestività, collaborazione ed organizzazione: sono queste le parole d’ordine dell’ultima Giornata mondiale dell’ictus dello scorso 29 ottobre, per intervenire efficacemente in caso di stroke ischemico.
Tre concetti che anche all’Ospedale di Fidenza-Vaio rivestono una particolare importanza. La Stroke Unit dell’Unità operativa di Neurologia fidentina infatti, è stata recentemente riconosciuta come centro in cui la trombolisi – terapia farmacologica che consente di “rompere” emboli, coaguli o trombi – avviene con i tempi più veloci tra gli undici hub specializzati dell’Emilia-Romagna presi in esame (su un totale di dodici). Nella terza edizione dello studio Monitor-Iso (relativo al mese di maggio 2021) commissionato da Angels (rete internazionale per il monitoraggio e l’adeguamento delle strutture ospedaliere al trattamento tempo-dipendente dell’ictus ischemico), l’Ospedale di Vaio è risultato il centro regionale che è riuscito ad abbassare maggiormente i tempi dell’inizio della somministrazione del trattamento, con una mediana di trenta minuti dall’arrivo del paziente in pronto soccorso.
L’ictus ischemico, definito anche stroke, è una malattia grave che si verifica in seguito alla riduzione (o all’interruzione) del flusso di sangue al cervello: il suo trattamento richiede un intervento tempestivo, in modo da poter ridurre al minimo i danni permanenti o le possibili complicazioni.
“I risultati dello studio sono molto importanti – commenta la direttrice del Presidio Ospedaliero dell’Azienda Usl di Parma, Giuseppina Frattini – perché premiano la professionalità e la preparazione del personale dell’Unità operativa complessa di Neurologia, ma anche di tutto il sistema che garantisce un intervento immediato. Mi riferisco alla Centrale operativa 118, all’Unità operativa di Emergenza territoriale, a quelle di Pronto soccorso e Radiologia; solo grazie a questa sinergia - ha continuato Frattini - è possibile garantire il trattamento più appropriato con tempestività. Un percorso che ora deve proseguire e potenziarsi, facendo leva sull’integrazione con l’Ospedale Maggiore di Parma, anch’esso hub regionale sia per i trattamenti farmacologici dell’ictus sia per quelli endovascolari come la trombectomia.”