Lotta alle zanzare: al via il Piano regionale

Le azioni di Comuni e cittadini per prevenire e contrastare le malattie virali trasmesse dalle punture dei fastidiosi insetti

Bologna, 21/05/2025Partito il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi 2025 dell’Emilia-Romagna. Un piano con cui la Regione ribadisce il proprio impegno per le azioni di prevenzione e contrasto delle malattie virali potenzialmente gravi che le zanzare possono trasmettere.

Dal 1^ maggio al 31 ottobre, con eventuali proroghe se la presenza di zanzare fosse ancora rilevante dopo tale data, viene potenziata la strategia di prevenzione, che passa attraverso tre strumentisorveglianza entomologica e attività di contrasto alle zanzare, a partire da quelle tigre, per ridurne la densità sul territorio; individuazione precoce dei casi sospetti di malattia (West Nile, Dengue, Chikungunya e Zika), in modo da attuare tempestivamente le misure di controllo per impedire la catena di trasmissione del virus dalle zanzare infette alle persone; ulteriore rafforzamento delle misure per prevenire la trasmissione di queste infezioni attraverso altre vie come donazioni di sangue, organi e tessuti. Un approccio, quello One Health in un’ottica di salute umana, animale e ambientale, che integra la sorveglianza dei casi di malattia nelle persone con la ricerca del virus in zanzare e uccelli e si dimostra particolarmente utile nel caso di West Nile.

“La Regione Emilia-Romagna- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi- non abbassa la guardia nei confronti malattie virali che possono essere potenzialmente gravi. Questo Piano conferma e rafforza il nostro impegno, che non è mai isolato, perché per prevenire e contrastare la diffusione delle zanzare e dei virus è indispensabile l’azione dei Comuni, a cui spettando gli interventi di disinfestazione, e quella dei cittadini, che adottando pochi ma utili accorgimenti possono fare la differenza”.  

Si conferma anche per il 2025 l’attivazione di sorveglianze specifiche nei potenziali punti di ingresso delle zanzare come il porto di Ravenna e l’aeroporto di Bologna per sorvegliare il rischio di introduzione di nuove specie invasive come la Aedes aegypti (zanzara diversa dalla tigre), che è il vettore più competente nel trasmettere la Dengue, al momento non presente in Italia. Queste sorveglianze mirate nei punti di ingresso (aeroporti, porti, interporti) sono affiancate da attività di controllo lungo le strade di lunga percorrenza in connessione con le regioni a nord e ovest dell’Emilia-Romagna dove si sono insediate negli ultimi anni due specie invasive: Aedes japonicus e Aedes koreicus.

I dati epidemiologici in Emilia-Romagna

Il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi 2025, approvato dalla Giunta e sviluppato dal Gruppo tecnico regionale insieme ai referenti delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie, dei Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl e dei Comuni capoluogo, è stato al centro di un convegno organizzato il 16 maggio in Regione a Bologna. Durante l’incontro microbiologi, entomologi, medici igienisti e veterinari si sono confrontati anche su come integrare le diverse sorveglianze per gestire in modo efficace l’attività di disinfestazione. La giornata è stata anche l’occasione per presentare i dati epidemiologici e le azioni da mettere in campo in Emilia-Romagna, in sinergia con Arpae e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER).

Nel 2024 in Italia sono stati identificati diversi casi di trasmissione locale del virus Dengue, con un totale di 238 casi autoctoni in diverse regioni compresa l’Emilia-Romagna con 36 casi (fonte: www.epicentro.iss.it/arbovirosi/dashboard). Sono stati 460, invece, i casi confermati di infezione da West Nile Virus nell’uomo in Italia , e di questi 272 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (147 in Emilia-Romagna) (fonte: Bollettino N. 18 del 31 ottobre 2024 ).

La diagnosi precoce delle arbovirosi trasmesse da zanzare invasive (Aedes sp.) è fondamentale per ridurre il rischio che il ritardo diagnostico favorisca il sorgere focolai autoctoni. Obiettivo prioritario per le Aziende sanitarie è il costante aggiornamento del personale di primo contatto con i potenziali pazienti, in particolare i medici di medicina generale, i pediatri e gli operatori sanitari delle strutture di Pronto soccorso.

La campagna di comunicazione del servizio sanitario regionale

Agli strumenti di prevenzione si affianca anche quest’anno una campagna di informazione del servizio sanitario regionale rivolta alla popolazione per fornire ai cittadini tutte le indicazioni da mettere in atto per contribuire a ridurre il livello dell’infestazione da zanzare (comportamenti corretti per la gestione dei focolai in ambito privato), i consigli per proteggersi dalle punture e precauzioni da adottare se si viaggia in Paesi a rischio.

Nelle attività di promozione dei comportamenti corretti sono coinvolti anche gli istituti scolastici primari e secondari dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con la Rete dei Centri di Educazione alla Sostenibilità, con il progetto “Contrasto alla diffusione della zanzara tigre”.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.zanzaratigreonline.it costantemente aggiornato dal Gruppo tecnico regionale. Su https://salute.regione.emilia-romagna.it/campagne/zanzare-spuntiamola, invece, il materiale sulla campagna di comunicazione "Spuntiamola. Come difendersi da zanzare e altri insetti”.

Ai cittadini è chiesto di adottare comportamenti corretti, a partire dai trattamenti larvicidi, sia per evitare la proliferazione degli insetti sia per proteggersi. Scheda - Zanzare e malattie: come proteggersi dalle punture

 

 
 
 

Note

Il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi

Si chiamano arbovirosi le malattie trasmesse da punture di insetti, in particolare da zanzare: si tratta di più di cento virus, alcuni ormai tristemente noti anche alle nostre latitudini quali West Nile, Usutu, Dengue, Chikungunya, Zika, Febbre Gialla, encefalite.

Il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi si propone di ottimizzare il sistema di sorveglianza integrata, entomologica e veterinaria: si tratta del monitoraggio e studio dei vettori gli insetti che possono trasmettere le malattie, attraverso trappole distribuite nelle zone interessate. I dati raccolti consentono di attivare azioni per ridurre la densità di popolazione delle zanzare, identificare quanto prima i casi sospetti per individuare la circolazione dei virus e impedirne la trasmissione.

La predisposizione, adozione e attuazione del Piano è responsabilità Servizio Sanitario Regionale, incaricato della sorveglianza epidemiologica regionale delle malattie, della valutazione dei rischi e del supporto agli enti locali. Sono questi ultimi, infatti, a occuparsi della disinfestazione. La necessità di una pianificazione degli interventi a diversi livelli ha dato vita negli anni al Gruppo Tecnico Regionale di Coordinamento delle attività che collabora alla stesura del piano. Il gruppo vede la partecipazione di Comuni, Aziende USL, Istituto Zooprofilattico, ARPAE, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Centro Agricoltura Ambiente e Direzione regionale Cura del Territorio e dell’Ambiente, oltre alla Direzione regionale Cura della Persona, Salute e Welfare che guida il gruppo di lavoro. La Regione inoltre partecipa a bandi di finanziamento, nazionali ed europei, per progetti che supportino attività di ricerca su temi innovativi (nuove metodologie di lotta al vettore, studio della competenza delle zanzare nel trasmettere virus patogeni, studio delle popolazioni di zanzare, e la progettazione e conduzione di interventi pilota con cui testare innovazioni al Piano arbovirosi.
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modificato:mercoledì 21 maggio 2025

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