I 50 ANNI DELLA RESIDENZA SANTI
La rete delle strutture alternative agli ospedali psichiatrici costruita negli ‘60 e ‘70 del secolo scorso ha ormai una lunga storia sulla quale riflettere. Tra queste il Centro Santi, intitolata a Ferdinando Santi, figura importante della Resistenza al nazifascismo, sindacalista e deputato.
Nella scia dei cambiamenti introdotti da Mario Tommasini e Franco Basaglia, il Centro è stato aperto il 10 giugno 1975, inizialmente come Centro socioterapico, poi Centro psicoterapeutico, Residenza Sanitaria a Trattamento Intensivo e Centro Diurno, collegato sempre di più al territorio. Intermedio tra i servizi ospedalieri, i centri di salute mentale e la casa della persona, il Santi rappresenta una risorsa importante per le attività di cura, abilitazione e inclusione sociale. Un luogo aperto, basato sul consenso, la libertà e la responsabilità, sui diritti e doveri, ma senza coercizione e approcci "restraint". Un ambito dinamico e flessibile nel quale sviluppare programmi di cure con caratteristiche della multicomplessità e orientati alla recovery, secondo i modelli dei centri di salute mentale aperti nelle 24 ore.