Un ricordo di Nicoletta Petrolini

A un mese dalla scomparsa della psichiatra del DAI SM-DP

"Il 5 agosto è deceduta la collega Nicoletta Petrolini che per molti anni ha lavorato in azienda come psichiatra, dal 2004 come Direttore del CSM di Langhirano e dal maggio scorso come Direttore dell'UOC CSM Valli Taro e Ceno.

Tutti noi abbiano potuto apprezzare le sue straordinarie capacità umane, fatte di una speciale e discreta sensibilità, unite sempre a misura, buon senso e al tempo stesso determinazione e caparbietà. Un prendersi cura delle persone e dei problemi che dava sicurezza. Ogni comunicazione con Nicoletta era una certezza, nulla cadeva nel vuoto, c'era sempre un seguito. Anche a distanza di tempo capitava di riprendere il discorso su temi passati come se il dialogo non si fosse mai interrotto. Doti che venivano molto apprezzate dai pazienti e familiari perchè la sua presenza, l'incontro con lei era sempre di conforto e portatore di continuità e speranza.

A questo univa con un'ottima preparazione, sempre aggiornata, mai esibita e connotata in senso ideologico o difensivo che ne facevano un'eccellente professionista, di riferimento per il gruppo e per il futuro di questo dipartimento. Avevamo tante sensibilità e idee in comune. Mi limiterò a ricordare che mi univa a lei la concezione della salute mentale nella comunità. Noi che ci siamo confrontati con la visione manicomiale e della prima fase territoriale fatta di prese in carico globali, controllanti e omnicomprensive che ci facevano più "medici dei matti" che si dovevano occupare di loro in modo esclusivo perpetrando così lo stigma, piuttosto che specialisti di una branca della medicina che lascia e chiede ad altri colleghi di intervenire in modo appropriato, chiede al sociale, alla comunità di fare la propria parte perchè determinati bisogni e diritti vengono prima di qualsiasi diagnosi e cura. Abbiamo fatto molti sforzi per andare in questa nuova direzione e per introdurre diverse innovazioni. Per questo Nicoletta era convinta della necessità di un rapporto con la Medicina Generale che andasse oltre il Programma Leggieri, dedicato inizialmente ai pazienti con disturbi emozionali, ma tendesse a costruire un efficiente sistema di cure primarie, le Case della Salute, per tutti i cittadini, in primis i pazienti con distrubi mentali gravi.

Era ben consapevole delle difficoltà insite in questo processo di integrazione e mi ha sempre colpito come abbia sempre cercato di unire posizioni di principio con azioni concrete, nel contesto, che non lasciassero mai senza risposte le persone. Perchè la persona era al centro del suo (nostro) lavoro che ha continuato anche da casa quasi fino all'ultimo giorno. Anche la Sua persona, sempre discreta, colpiva: nelle diverse esperienze di vita che hanno inevitabilemte intrecciato quelle professionali, da quelle più felici a quelle più dolorose e tragiche della malattia vissuta con grande discrezione, forza, coraggio, speranza, fede e amore per la sua famiglia e per il lavoro. Certamente ciascuno di voi avrà molti ricordi personali indimenticabili. E più di tutti i colleghi di Langhirano che hanno vissuto al suo fianco costituendo insieme un vero gruppo, una sorta di "famiglia allargata", dove le tante esperienze umane e professionali hanno acquisito con sensibilità, senso e valore. Un insegnamento che vale per tutti noi, quotidianamente alla prova di fronte al dolore e alla morte che la vita inevitabilmente ci riserva".

Pietro Pellegrini-Direttore DAI SM-DP

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modificato:venerdì 6 settembre 2013

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