Schede di approfondimento - Il contesto del Distretto Valli Taro e Ceno e i parti di donne residenti nel Distretto
Il contesto: il Distretto Valli Taro e Ceno
Il Distretto Valli Taro e Ceno, dove si trova l’ospedale di Borgo Val di Taro, ha un’estensione territoriale di 1.481,62 chilometri quadrati, con uno sviluppo territoriale che parte dallo spartiacque appenninico verso la Val Padana. Comprende 16 Comuni; la popolazione complessiva (al primo gennaio 2020) è di 44.202 abitanti, con una densità abitativa di 29,83 abitanti per chilometro quadrato e indici demografici che denotano una struttura più anziana rispetto a quella provinciale. L’ ospedale di Borgo Val di Taro, classificato in base al decreto ministeriale 70/2015 come ospedale di base, è dotato di 96 posti letto. Insieme all’Ospedale di Vaio (a Fidenza) costituisce il Presidio ospedaliero dell’Azienda Usl di Parma.I dipartimenti ospedalieri sono trasversali tra i due stabilimenti, per garantire percorsi condivisi ed integrazioni tra le équipe.
I parti di donne residenti nel Distretto
Nella Valli Taro e Ceno, il quadro di riferimento è quello di una popolazione femminile costituita da 22.283 persone, al cui interno la fascia di età compresa tra 15 e 45 anni (e dunque l’età fertile) costituisce il 28,3% del totale. Per quanto riguarda i parti di donne residenti nel Distretto, negli anni si è registrato un calo delle nascite: nel periodo 2012-2019 la riduzione è del 24%. Si va, infatti, dai 351 del 2012ai 265 del 2019. Andamento, peraltro, in linea con il trend provincialedi Parma(dai 3.840 del 2012 ai 3.3.50 del 2019, -12,76%).
Fino ad ottobre 2017, sul territorio provinciale erano presenti tre Punti nascita all’interno distrutture pubbliche: il primo nell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, gli altri due inseriti nel Presidio Ospedaliero dell’Azienda Usl: uno nel complesso di Vaio (a Fidenza), l’altro – chiuso a ottobre 2017 – a Borgo Val di Taro. A questo Punto nascita si rivolgevano prevalentemente donne residenti nei comuni dell’Alta Val Taro (Borgo Val di Taro, Bedonia, Compiano, Tornolo, Albareto, Valmozzola), dell’ Alta Val Ceno (Bardi) e nelle provincie di confine (Massa Carrara, La Spezia e Genova), mentre le residenti della parte bassa della Val Ceno (Varano Melegari, Varsi) della Bassa Val Taro (Solignano, Terenzo, Fornovo, Medesano) e dei comuni di Bore, Pellegrino e Berceto, erano orientate prevalentemente a utilizzare i punti nascita degli ospedali di Fidenza e Parma.
Dall’analisi dei parti di donne residenti nel Distretto Valli Taro e Ceno relativa al periodo 2012-2017 (e dunque pre chiusuraPunto nascita) emerge come il 34% si sia rivolta all’ospedale di Borgo Val di Taro, il 36%all’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma e il 24%all’ospedale di Fidenza. I nati all’ospedale di Borgo Val di Taro nel triennio antecedente la chiusura del punto nascita sono stati 166 nel 2014, 153 nel 2015 e 123 nel 2016. Una media di circa 147 l’anno.
Dal 2017 il riferimento, come Punto nascita aziendale, è quello dello stabilimento ospedaliero di Fidenza- per le gravidanze a medio e basso rischio - e dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma per le gravidanze ad alto rischio.Nell’ospedale di Borgo Val di Taro è stata conservata l’attività Ostetrica e Ginecologica di supporto al Punto di Primo Intervento Ospedaliero e ai trasporti in ambulanza, nonché un’attività ambulatoriale ostetrica e ginecologica integrata con i consultori distrettuali.
Il superamento del Punto nascita di Borgo Val di Taro ha richiesto sia azioni dirette che procedure e “istruzioni operative” per la gestione di gravide, partorienti e neonati, con sviluppo di percorsi di presa in carico delle gravide fino al momento del parto e l’attivazione delle procedure per il trasporto al Punto nascita di riferimento. Allo stato attuale i Punti nascita attivi in provincia risultano essere, quindi, quello di Parma (Aziendaospedaliero-universitaria) e di Fidenza (Azienda Usl). Infatti i parti delle donne residenti nel Distretto Taro-Ceno, successivamente alla chiusura del punto nascita, si sono concentrati nella struttura dell’Azienda ospedaliero-universitaria (58%)e nell’ospedale di Fidenza (36%).
modificato: | lunedì 5 luglio 2021 |
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