Scuola, si rafforza l’integrazione

Siglato da Provincia, Comuni, Ausl, istituzioni scolastiche e formative l’accordo di programma provinciale. Obiettivo: consolidare la cultura dell’accoglienza degli alunni disabili

Parma, 4 ottobre 2013 – Un minuto di silenzio, lungo intenso. E’ iniziata col pensiero a Lampedusa, a quella immane tragedia, la Conferenza dei Servizi convocata dal presidente della Provincia di Parma per siglare l’Accordo di programma provinciale per il coordinamento e l’integrazione dei servizi. Uno strumento di lavoro per la rete costituita dalle realtà del territorio che lavorano per garantire tutte le condizioni per la più efficace integrazione scolastica degli alunni disabili. Un atto formale previsto dalla legge n.104/92 sull'assistenza, integrazione sociale e i diritti dei disabili, compiuto oggi  dai rappresentanti delle amministrazioni coinvolte: oltre alla Provincia, i Comuni,  Ausl, Ufficio Scolastico, i Dirigenti scolastici delle scuole statali e paritarie e i Direttori degli enti di formazione accreditati, i gestori delle scuole dell’infanzia paritarie.

“E’ una firma che ha un significato forte,  frutto di un percorso compiuto insieme – ha evidenziato il presidente Vincenzo Bernazzoli nel suo intervento -  una battaglia per affermare la cultura dell’accoglienza, che non è mai scontata, come purtroppo vediamo in questi giorni”.
Il direttore generale dell’Ausl di Parma ha ringraziato gli operatori dell’azienda impegnati in questo settore: “Professionisti e luoghi, come le commissioni, dove si contribuisce a prendere in cura una situazione complessa, facendosene carico – ha aggiunto Massimo Fabi un lavoro comune di istituzioni che nel loro complesso cercano di dare di più a chi ha di meno”.
L’ispettore Luciano Rondanini, è intervenuto a nome dell’Ufficio scolastico provinciale e ha evidenziato il contesto nel quale si colloca la firma dell’accordo. “L’Italia è l’unico paese al mondo ad avere un modello educativo votato all’inclusione – ha sottolineato - La firma di oggi è un impegno su un tema che rappresenta la sfida più importante, un momento per riflettere e rilanciare nuove idee”.
Carlo Passeri presidente dell’Anfass ha raccontato il contributo dell’associazione alla stesura dell’accordo elaborato nel Gruppo di lavoro interistituzionale provinciale ( Glip) in modo coordinato con l’Esecutivo della Conferenza provinciale di Coordinamento (L.r. 12/03). “Avevamo costituito un gruppo di auto mutuo aiuto e ci eravamo posti il problema di cosa fare – ha spiegato – ne è nato un progetto sull’accoglienza che è parte integrante di questo documento. Noi cerchiamo di uscire e farci accogliere solo così possiamo consentire ai nostri ragazzi una vita migliore”.
Il testo, aggiornato rispetto a quello del 2007 e adeguato alla nuova riforma del sistema scolastico, contiene diverse novità, evidenziate dall’intervento dell’assessore provinciale alla scuola Giuseppe Romanini. “ Per la prima volta l’accordo si estende anche alla fascia zero tre anni, cioè dai servizi educativi della prima infanzia e agli enti di formazione – ha detto -  Coinvolge tante istituzioni, compresa l’Università, che hanno lavorato in sinergia, un metodo che connota questo territorio”.  E’ stata anche posta maggiore attenzione alla formazione e ai percorsi integrativi tra scuola e lavoro e alla parte dei progetti di orientamento alla vita adulta, tutoraggio e tirocini formativi.
Il documento, condiviso prima della firma con Sindaci e Dirigenti scolastici, costituisce il quadro di riferimento generale per  i soggetti che intervengono nel processo di integrazione scolastica e ne individua le diverse fasi: dal riconoscimento della disabilità da parte dell’Unità operativa di neuropsichiatria infantile dell’Ausl agli impegni che si assumono le istituzioni scolastiche fino al piano educativo individuale con le attività didattiche destinate all’alunno. A completare la rete territoriale il lavoro degli addetti di Comuni e Provincia.
Con questa firma si chiude un ciclo, guidato dalla Provincia, di rielaborazione degli strumenti e della sottoscrizione degli impegni dei diversi attori su tre documenti (protocolli e accordi di programma) per la tutela delle utenze deboli nel sistema formativo, ovvero sui Dsa-Disturbi Specifici dell'Apprendimento e quello sulla somministrazione dei farmaci in orario scolastico.
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modificato:venerdì 4 ottobre 2013

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