Tumore collo dell'utero, per le 25enni cambia lo screening

Prima chiamata delle giovani vaccinate entro i 15 anni con almeno due dosi contro il Papilloma virus sarà a 30 anni

5/4/2023 - "5 minuti tra cinque anni". Così recita il claim della campagna di comunicazione che la Regione Emilia-Romagna rivolge alle venticinquenni per lo screening del collo dell’utero.

Da quest’anno, infatti, è stata posticipata a 30 anni la prima chiamata allo screening, ad iniziare dalle donne nate nel 1998 e vaccinate con almeno due dosi per HPV, entrambe somministrate prima del compimento dei 15 anni. In Emilia-Romagna le venticinquenni già vaccinate entro i 15 anni con almeno due dosi contro il Papilloma virus faranno il primo test a 30 anni, nel 2028.

“La rimodulazione del programma di screening regionale, che ci permetterà di migliorare ulteriormente la prevenzione oncologica, - sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- entra nel vivo. Con questa campagna di comunicazione ci rivolgiamo alle giovani donne affinché tengano a cuore la propria salute. Colgo l’occasione per ricordare che aderire allo screening è importante perché i numeri confermano che la prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali”.

Diversi gli strumenti della campagna di comunicazione messa a punto dalla Regione: le venticinquenni già vaccinate stanno ricevendo una lettera, a domicilio e tramite Fascicolo sanitario elettronico, a cura delle Aziende sanitarie che spiega le ragioni del posticipo e una cartolina.

Nei Consultori, nei Centri screening e nelle Case della comunità saranno affisse le locandine della campagna e sui canali social della Regione per tutto il mese di aprile saranno online delle mini-clip. La campagna ricorda che gli screening - come quello dell’HPV - chiedono un impegno di pochi minuti, ma hanno un valore inestimabile perché, accettando l’invito, ci prendiamo cura della nostra salute.

Clicca qui per maggiori info sul programma di screening a Parma e provincia

Visita la pagina web della campagna informativa realizzata dalla Regione

 

 

In allegato, la locandina della campagna

Note

I dati dell’Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna sono 160.000 le donne che annualmente si sottopongono al test di prevenzione per i tumori del collo dell’utero e circa un migliaio quelle alle quali vengono diagnosticate lesioni pre o cancerose. In Emilia-Romagna il programma riguarda oltre 1.230.000 donne residenti e domiciliate ed è attivo dal 1996 per la fascia 25-64 anni con Pap test e a partire dal 2016 con Hpv test per chi ha tra i 30 e i 64 anni.

Gli esiti: tra coloro che eseguono l’Hpv test, una donna su 12 risulta positiva, ma solo meno della metà (40%) viene invitata a eseguire una colposcopia di approfondimento, in quanto è positivo anche il test di triage (Pap test). Tra le donne sottoposte a quest’esame, emerge la presenza di una lesione in una ogni cinque. Fortunatamente, la maggior parte di queste lesioni è ancora nella fase precancerosa: il programma rileva circa una lesione precancerosa ogni 132 donne e un tumore ogni 5.000 donne che aderiscono allo screening.

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modificato:giovedì 13 aprile 2023

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