Coronavirus - San Secondo: i dimessi dal Covid Hospital Barbieri di Parma alla Casa della Salute, per cure intermedie e riabilitazione
Da oggi un primo gruppo di pazienti verrà ospitato nella struttura per poi proseguire il percorso assistenziale a domicilio o centri residenziali. Cambia l’accesso per i cittadini alla struttura: sarà solo dall’ingresso di Piazzale della Libertà
30/10/2020 - Crescono i numeri dei positivi al Covid-19 anche a Parma e dunque anche i ricoveri, ma aumentano anche i pazienti che lasciano l’ospedale perché stanno meglio dopo le cureospedaliere nella fase più acuta della malattia.
Un primo gruppo di questi pazienti da domani verrà dimesso dal Covid hospital del Padiglione Barbieri del Maggiore di Parma e sarà ricoverato alla Casa della Salute di San Secondo. “Si tratta di pazienti che non sono ancora pronti per rientrare alla propria abitazione in quanto hanno bisogno di cure intermedie e di riabilitazione, un insieme di attività in cui la struttura di San Secondo, e il qualificato personale che vi lavora, hanno sviluppato elevate competenze e professionalità durante la prima ondata della pandemia nella scorsa primavera”, spiega il sub commissario sanitario dell’Azienda Usl di Parma, Romana Bacchi.
I primi pazienti che arriveranno oggi verranno ricoverati al terzo piano dell’edificio, dove sono pronte le stanze di degenza in sicurezza. “Nella struttura sono stati riorganizzati i percorsi per garantire ulteriore sicurezza per i pazienti, per il personale e per i cittadini, oltre ad assicurare migliore funzionalità organizzativa”, precisa il sub commissario amministrativo Ausl, Andrea Deolmi. Sono stati potenziati i checkpoint di verifica accessi, e la novità è che da domani cambia l’accesso per i cittadini alla struttura: sarà soltanto dall’ingresso di Piazza Martiri della Libertà e non più da Via Vitali Mazza. Quest'ultimo ingresso rimane attivo solo per gli utenti dei servizi di cardiologia, endoscopia e fisioterapia.
“A San Secondo, per un tempo limitato, verranno ricoverati pazienti per i quali sono già stati definiti i piani assistenziali individuali – aggiunge Bacchi – che dunque sono pronti non appena possibile a proseguire l’assistenza in percorsi successivi a domicilio o in altre strutture residenziali”.
modificato: | giovedì 5 novembre 2020 |
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