Morbillo, parotite, rosolia: le vaccinazioni per i bambini e le donne in età fertile
Campagna regionale di prevenzione alle malattie. Disponibili opuscoli informativi in 10 lingue
Il morbillo, la rosolia e la parotite sono malattie virali spesso sottovalutate che possono invece avere gravi complicazioni. Con la vaccinazione si possono evitare. Il vaccino è gratuito, efficace e sicuro
L’Italia ha aderito al progetto europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita entro il 2015. La Regione Emilia-Romagna, come tutte le Regioni, partecipa al progetto.
Il progetto europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di eliminare morbillo e rosolia congenite entro il 2010, lanciato nel 2005, non ha raggiunto l’obiettivo né a livello di singole nazioni né a livello europeo. Per questo, l’OMS ha deciso di rafforzare l’impegno e ha emanato un nuovo Piano che prevede l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita entro il 2015 in tutto il continente. L’Italia ha aderito al progetto e le Regioni, assieme al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità, hanno predisposto un nuovo piano nazionale che prevede la vaccinazione su larga scala del maggior numero possibile di bambini, ragazzi, giovani adulti, donne in età fertile.
Morbillo, parotite, rosolia: sintomi, caratteristiche, rischi
Il morbillo, la rosolia e la parotite sono malattie infettive causate da virus che si trasmettono dalle persone ammalate attraverso le minuscole gocce di saliva emesse parlando e ancor più starnutendo o tossendo. Sono spesso considerate innocue malattie dell’infanzia.
Il morbillo
Il morbillo si manifesta con febbre quasi sempre alta, tosse insistente, secrezioni dal naso, congiuntivite e la comparsa di macchioline rosa sulla pelle (esantema).
La malattia, a qualsiasi età, può complicarsi con otite, broncopolmonite o, più raramente (circa 1 caso su 1.000), con l’encefalite; quest’ultima può provocare In alcuni casi danni permanenti come convulsioni, sordità o ritardo mentale. Molto raramente (1-2 casi su 100.000) il morbillo può provocare la PESS (Panencefalite Sclerosante Subacuta), una forma di encefalite progressiva cronica che, a distanza di anni dalla malattia, determina un grave danno cerebrale irreversibile e porta quasi sempre a morte.
La parotite
La parotite, comunemente detta orecchioni, si manifesta di solito con il rigonfiamento doloroso delle ghiandole salivari (parotidi), poste davanti e sotto le orecchie. Possono ingrossarsi entrambe le parotidi e anche altre ghiandole salivari. Spesso la malattia è accompagnata da mal di testa, mal di pancia e febbre.
Raramente compaiono complicanze come meningoencefalite (in forma solitamente benigna), danno all’organo dell’udito (che può portare sordità) o infiammazione del pancreas (pancreatite).
Se la malattia colpisce un maschio dopo la pubertà, nel 30% circa dei casi può complicarsi con l’infiammazione di uno o entrambi i testicoli. Nelle donne, più raramente (nel 5% circa), può provocare l’infiammazione delle ovaie.
La rosolia
La rosolia nella maggior parte dei casi è tanto lieve da passare inosservata. A volte, si manifesta invece con febbre non elevata, ingrossamento delle ghiandole (linfonodi), soprattutto del collo e della nuca, e con la comparsa di macchioline rosee sulla pelle. La rosolia generalmente non crea problemi, salvo che nelle donne incinte non protette, ovvero non vaccinate o che non hanno avuto in precedenza la malattia. In questo caso, il virus può raggiungere il feto e provocare seri danni, come aborto spontaneo, malformazioni del cuore, degli occhi, dell’organo dell’udito e del cervello. Per essere certi di aver avuto la rosolia è necessario un esame del sangue, poiché gli stessi sintomi possono essere causati anche da altri virus. Vai alla pagina Rosolia in gravidanza: vaccinazione per le donne in età fertile.
La vaccinazione contro morbillo, parotite, rosolia
La vaccinazione contro morbillo, parotite, rosolia è raccomandata nell’età pediatrica, ma può essere effettuata a qualsiasi età se la persona non ha avuto una delle tre malattie.
La vaccinazione è gratuita in ogni età.
Il vaccino contro il morbillo, la rosolia e la parotite (trivalente), contiene nella stessa fiala i tre virus vivi e “attenuati”. Si tratta di virus indeboliti e incapaci di provocare la malattia, ma in grado di stimolare le difese contro l’infezione. Può essere somministrato a qualsiasi età, a partire dai 12 mesi di vita. È vantaggioso per il singolo perché difende da tutte e tre le malattie ed è vantaggioso per la collettività perché riduce la circolazione di tutti e tre i virus e quindi protegge da queste malattie anche le persone non vaccinate.
Non vi è alcuna controindicazione a somministrare il vaccino trivalente anche se la persona ha già superato una o due delle tre malattie.
La vaccinazione trivalente contro morbillo-parotite-rosolia viene raccomandata in Italia e in Emilia-Romagna in due dosi: la prima dose viene offerta a tutti i bambini piccoli, tra i 12 e 15 mesi, la seconda dose a 6 anni di età.
Per le persone che hanno altre età e che non sono state vaccinate con due dosi a 12-15 mesi e a 6 anni, tra la somministrazione della prima dose e la somministrazione della seconda dose di vaccino ci deve essere un intervallo minimo di quattro settimane.
Il vaccino viene somministrato con un’iniezione, solitamente nella parte alta del braccio.
In genere il vaccino è ben tollerato; le reazioni avverse più frequenti sono rappresentate da rossore e gonfiore nella zona del braccio dove è stata fatta l’iniezione, che comunque scompaiono molto rapidamente.
A distanza di 5-12 giorni dalla vaccinazione, può comparire febbre, per lo più modesta; solo nel 5-15% dei vaccinati la febbre può raggiungere o superare i 39°C. È anche possibile, ma molto raro, che possano manifestarsi convulsioni collegate alla febbre; come tutte le convulsioni febbrili si risolvono senza lasciare alcun esito e, comunque, le convulsioni sono molto più frequenti se ci si ammala naturalmente soprattutto di morbillo. A distanza di 1-3 settimane dalla vaccinazione possono comparire dolori articolari, anch’essi transitori. Ancor più rara (1 caso su 30.000) è la diminuzione transitoria delle piastrine (trombocitopenia) nei due mesi successivi alla vaccinazione; questa complicazione è dieci volte più frequente (1 caso ogni 3.000) se ci si ammalia naturalmente di morbillo o rosolia. Dopo la vaccinazione, si possono manifestare in forma molto attenuata i sintomi delle tre malattie: macchioline rosa sulla pelle, arrossamento degli occhi, tosse, secrezioni dal naso, ingrossamento dei linfonodi o della parotide.
La vaccinazione dei bambini
Le famiglie vengono invitate con una lettera a portare i bambini negli ambulatori vaccinali delle Pediatrie di comunità presenti all’interno dei Distretti delle Aziende Usl di residenza.
La vaccinazione degli adulti
A qualsiasi età ci si può rivolgere agli uffici vaccinali dell’Azienda Usl di residenza per richiedere, gratuitamente, la vaccinazione. La vaccinazione per le donne in età fertile
In particolare, per le donne in età fertile, è particolarmente importante verificare il proprio stato immunitario verso la rosolia ed eventualmente effettuare la vaccinazione prima di eventuali gravidanze. Dopo la vaccinazione è sufficiente lasciar passare un mese prima di una gravidanza.
L’accesso agli ambulatori vaccinali è diretto: non è necessaria la prescrizione del medico o del pediatra di famiglia.
Link utili
modificato: | giovedì 5 gennaio 2017 |
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