Con l’obiettivo di evitare, per quanto possibile, il ricovero in una struttura sanitaria attraverso il potenziamento degli interventi domiciliari e favorendo l’inclusione e il mantenimento dei pazienti nel loro ambiente di vita, a partire dal contesto familiare, sociale e lavorativo.
È la filosofia che sta dietro l’approccio terapeutico personalizzato fondato sul ‘Budget di Salute’, un innovativo modello organizzativo-gestionale in campo socio-sanitario, indirizzato non soltanto a persone con severi disturbi mentali, ma a chi abbia bisogni socio-sanitari complessi (forte marginalità sociale, disabilità, dipendenze patologiche), e che punta a mettere le persone al centro delle strategie di intervento e non la loro patologia in quanto tale.
Un metodo già sperimentato con successo in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e in Campania, e che, visti i risultati ampiamente positivi conseguiti, si vorrebbe ora estendere all’intero territorio nazionale attraverso l’adozione di apposite Linee programmatiche.
Se n’è parlato a Bologna in un convegno nazionale organizzato dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con ministero della Salute, Istituto superiore di Sanità e Ausl di Parma, nel quale è intervenuto l’assessore regionale alle politiche per la Salute, anche nella sua veste di coordinatore nazionale della Commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
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Un incontro molto partecipato, con la presenza di dirigenti ministeriali, rappresentanti delle Regioni e professionisti della sanità.
Per l’assessore regionale il Budget di Salute è una prima risposta alle difficoltà che incontra oggi il welfare e si propone come strumento flessibile e potente di innovazione: l’obiettivo a cui puntare è la piena integrazione tra servizi sociali e sanitari per prendersi cura in maniera appropriata dei bisogni delle persone, e ciò vale a maggior ragione in un ambito come la salute mentale dove l’inclusione sociale, la partecipazione e l’integrazione sono parti vitali dell’intervento.
Secondo I’assessore i risultati del progetto del ministero della Salute, coordinato dalla Regione, che ha portato alla stesura delle linee programmatiche per l’adozione su scala nazionale del Budget di Salute, hanno un grande valore strategico. Per questo l’auspicio è che il documento elaborato sia quanto prima calendarizzato nell’agenda della Conferenza Stato-Regioni per una sua rapida approvazione.
Le Linee programmatiche nazionali sul Budget di salute sono state messe a punto da un gruppo di lavoro interregionale, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, formato da oltre un centinaio di professionisti di tutte le Regioni e Province autonome italiane, referenti per l’ambito sanitario, sociale e dirigenti amministrativi, nominati dalla Commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Un progetto che ha richiesto costanti incontri mensili del gruppo di lavoro e che ha coinvolto, attraverso una consultazione pubblica, anche i portatori di interesse della società civile, le Associazioni del volontariato e i rappresentanti dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani).
In Emilia-Romagna dal 2016 è attivo un tavolo regionale che accompagna il percorso di attivazione e implementazione delle Linee regionali dell’innovativo modello terapeutico. Nell’ambito del tavolo è stato inoltre realizzato il primo programma formativo regionale e sono stati predisposti gli indirizzi per la valutazione dei progetti legati a ‘Budget salute’, modello peraltro adottato nei Dipartimenti di salute mentale-Dipendenze patologiche delle Aziende sanitarie.