Peste suina africana: fermiamola insieme!
Le norme comportamentali da seguire per evitare la diffusione dell'infezione
L’INFEZIONE
La peste suina africana è un’infezione che si diffonde esclusivamente tra i cinghiali e suini, uccidendoli. Si trasmette da un animale malato a uno sano, ma anche attraverso scarpe, vestiti, attrezzature e avanzi di alimenti che sono stati a contatto con il virus, anche a lunghe distanze. Il virus infatti è molto resistente, persiste per diversi mesi nell’ambiente e nelle carcasse degli animali morti, nella carne non cotta o poco cotta.
LA PESTE SUINA AFRICANA NON COLPISCE L’UOMO
Il virus responsabile della malattia non infetta l’uomo; neanche l’eventuale ingestione di carne infetta può creare problemi. Non è dunque rischiosa per la salute umana ma rappresenta un potenziale pericolo per gli allevamenti.
Ad oggi, il contagio nelle nostre zone interessa soltanto la fauna selvatica, cioè i cinghiali; l’infezione dunque non è entrata negli allevamenti. Proprio per evitare la diffusione del virus e i danni economici e occupazionali che provocherebbe nel nostro territorio, la tua collaborazione è fondamentale. Abbiamo bisogno del tuo aiuto!
SEGNALA e PREVIENI COMPORTAMENTI A RISCHIO
Se cammini per i boschi o per la campagna, o vai per funghi o tartufi e ti imbatti in una carcassa di cinghiale o resti di ossa, memorizza la tua posizione sul cellulare, scatta una foto e contatta il numero unico regionale 051.609.2124, attivo 24 ore su 24 7 giorni su 7. Il servizio veterinario dell’Ausl potrà così intervenire tempestivamente a ritirare la carcassa e a bonificare l’area.
Non abbandonare nell’ambiente avanzi o rifiuti alimentari specialmente se contenenti carni di suino o cinghiale o salumi che potrebbero essere veicolo di infezione per gli altri animali.
Quando rientri da una passeggiata in un’area che potrebbe essere contaminata, cambiati le scarpe e riponile in un sacchetto prima di pulirle. Questi accorgimenti devono essere seguiti con ancora maggiore attenzione da chi per lavoro o altri motivi entra in allevamenti di suini.
Per qualsiasi dubbio contatta il Servizio veterinario dell’Ausl di Parma.
modificato: | giovedì 12 dicembre 2024 |
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